"Non sono esattori del pizzo"| Due assolti in appello - Live Sicilia

“Non sono esattori del pizzo”| Due assolti in appello

L'accusa non regge in appello. Assolti due presunti uomini del pizzo. Erano accusati di avere intimidito i titolari due centri scommesse.

PALERMO. SENTENZA RIBALTATA
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Non sono due picciotti del racket. Ribaltata la sentenza di primo grado.La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Salvatore Barresi, ha assolto Leonardo Ragusa e Francesco Caltagirone. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a tre anni e a tre anni e due mesi. Già allora era caduta l’aggravante mafiosa dell’articolo 7. Oggi è caduta l’intera accusa.

“Troppo generici i riconoscimenti dei due imputati”, ha sostenuto il legale della difesa, l’avvocato Antonio Turrisi.

La vicenda è del 2005. Le telecamere inquadrano due uomini che si avvicinano alle saracinesche di due agenzie di scommesse in via Paternostro e via Mariano Stabile e poi fuggono in macchina. All’indomani i due titolari trovano le serrature bloccate con l’attak. La più classica delle intimidazione targate Cosa nostra. Un avvertimento a cui, però, non segue alcuna richiesta di denaro. Un testimone dice di avere visto il numero di targa della macchina usata dagli estorsori. Si arriva così al padre di uno dei due imputati. E’ il là alle indagini che porterà all’identificazione di Ragusa e Caltagirone.

Un’identificazione che non ha retto in appello. “Gli uomini ripresi dalle videocamere – ha spiegato l’avvocato Turrisi – avevano il volto travisato. Non c’è alcuna certezza che si trattasse degli imputati. I due sono stati intercettati per mesi e non è mai venuta fuori alcuna conversazione compromettente”. Da qui l’assoluzione. Le due persone sotto processo non erano state arrestate.

 


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