“Io non mi ritiro. E comunque nessuno mi ha chiesto di farlo”. Rosario Crocetta ha incontrato oggi a Roma Maurizio Migliavacca, responsabile della segreteria politica del segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani. “L’impressione chiara che ho avuto – spiega Crocetta – è che il Pd non sia ostile alla mia candidatura, ma io ho ribadito la necessità di passare attraverso le primarie”.
Insomma, nessun aut aut oggi dal Pd nazionale. Nessuna richiesta di passo indietro: “Mi è stato solo chiesto – precisa Crocetta – di non rompere col partito. Ma io non ho nessuna intenzione di farlo”. Anche perché, spiega l’europarlamentare, “la mia candidatura è sostenuta da buona parte della base del Pd, ma anche da dirigenti del partito, oltre che da diversi elettori siciliani che non voterebbero altri candidati del Partito democratico”.
Crocetta non indietreggia, ma rilancia: “Non ho mai pensato di ritirarmi da questa corsa. Dovrei – dice – chiudere la porta alle migliaia di persone che mi hanno chiesto di scendere in campo? Non lo farò mai”. Nessuna rottura col Pd, quindi, a meno che il partito non decida di mettere in soffitta lo strumento delle primarie, e scegliere un candidato “a tavolino”, magari per sostenere possibili alleanze, con quella con l’Udc di Casini e D’Alia. “Ma io mi chiedo – prosegue Crocetta – come si possa, oggi, parlare di alleanze, quando ogni partito ha un proprio candidato. Qualcuno inizi a ritirarsi, e poi ne parliamo”. Eppure, si fanno sempre più forti le voci di un dialogo aperto tra Crocetta e il Nuovo polo: “Di queste cose è inutile parlare adesso. La mia candidatura si rivolge ai siciliani ed è sostenuta dai siciliani”. A dire il vero, però, l’idea di un appoggio dell’Mpa al candidato Crocetta è stata ribadita (dopo la presa di posizione pubblica in questo senso del capogruppo Nicola D’Agostino) persino dal presidente della Regione Raffaele Lombardo, nel “discusso” intervento di ieri al programma radio “La Zanzara” (“La Sicilia – ha detto Lombardo – l’ha voluto europarlamentare e potrebbe senza dubbio diventare governatore“).
“Il presidente – spiega Crocetta – viene intervistato da una trasmissione radiofonica e gli viene chiesto se la Sicilia è una terra omofobica. Facendo un ragionamento umano, e non politico, che condivido, afferma che una terra come la Sicilia sarebbe pronta ad eleggere un presidente della regione omosessuale. Una dichiarazione conto l’omofobia – ha aggiunto – diventa il tema dell’inciucio e quindi la sponda a quello che sarebbe il candidato di Lombardo e dei filo-lombardiani. Mi pare un’interpretazione fuori dalla realtà”.
Una possibile “alleanza”, quella tra Crocetta e l’Mpa che in qualche modo è stata al centro della conferenza stampa con cui oggi i capigruppo all’Ars di Pdl e Pid, Innocenzo Leontini e Rudy Maira, hanno ufficializzato la lista civica dei moderati. “Crocetta sarebbe il nuovo? – ha detto Leontini – Per tre anni non ha fatto altro che sostenere il sistema-Lombardo, che oggi afferma di voler cambiare”. Anche su questo punto, Crocetta ha voluto replicare. E stavolta ha scelto toni, a tratti, molto duri: “Certo che ci vuole una bella faccia tosta da parte di questo signor onorevole Leontini, – ha detto infatti Crocetta – che fino a ieri stava nel partito in cui i deputati venivano selezionati da Dell’Utri, e che non solo ha eletto Lombardo a presidente della Regione, che è la minima cosa, ma ha anche sostenuto Cuffaro fino al giorno in cui è andato in prigione, ha difeso Cosentino e Saverio Romano e si è inventato perfino che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Ci vuole una bella faccia tosta – ha proseguito Crocetta – a dire che io sarei il vecchio. In Sicilia si sta affermando uno strano fenomeno, e cioè chi ha gestito il vecchio sistema di potere diventa improvvisamente vergine e senza responsabilità, sol perché dopo aver eletto Lombardo alla presidenza della Regione, decide di mettersi all’opposizione per qualche anno. È troppo poco, ci vuole ben altro. Anche perché – ha concluso – in quel sistema vecchio e purtroppo ancora presente in Sicilia, ci entra benissimo Leontini e il suo partito, il Pdl”. La campagna elettorale, insomma, è già iniziata.