PALERMO – Ritrovarsi con la squadra decimata causa nazionali non spegne l’entusiasmo di Walter Novellino. Uno stato di forma eccellente, quello visto dal tecnico sul campo di Boccadifalco, che finora non ha trovato riscontri nei risultati. Ma per Novellino è solo questione di tempo: “Ho trovato una squadra in ottima condizione, il che mi ha permesso di lavorare molto bene nella fase di non possesso. Abbiamo giocato discretamente col Napoli, mentre in questa fase siamo stati ottimi ad Empoli. Potevamo sfruttare meglio le ripartenze, ci abbiamo lavorato in questi giorni nonostante le assenze dei nazionali. Alcuni di quelli che sono rimasti, come Cionek e Andelkovic, hanno proseguito il lavoro in fase di non possesso, però ora dobbiamo pensare anche ad attaccare e imporre il nostro gioco. In questo momento bisogna cercare la semplicità, non siamo nel periodo di preparazione e non possiamo cercare qualcosa in più”.
I singoli su cui puntare? Sempre gli stessi, senza cercare di strafare: “C’è gente come Vazquez che sa saltare l’uomo e mi serve gente di profondità, ci sto lavorando su Quaison e Trajkovski, anche su Gilardino. Dobbiamo cercare di mettere gli esterni in condizione di andare sul fondo. I messaggi sono tre: non possesso, possesso e verticalizzazione, andando anche sugli esterni. Vorrei creare delle catene con i terzini sul fondo. Sono fiducioso perché la condizione fisica è ottimale”. Dopo l’esclusione di Empoli, anche Gilardino può tornare ad essere un elemento fondamentale: “Ma quella di Gilardino non è stata un’esclusione – precisa Novellino -. Ha grandi qualità e ha voglia di far bene. Sono convinto che ci darà una grande mano”.
L’unico neo di questa settimana è l’assenza contemporanea di dieci giocatori per rispondere alle convocazioni in nazionale. Un po’ un paradosso, data la situazione di classifica: “Tanti sono giovani, hanno qualità e necessitano di fare esperienza. In queste settimane ho visto giovani interessanti. Ovviamente la classifica in questo momento può non farti rendere, mentre in nazionale si può dare di più. Basta poco per dare quel che la società si aspetta da questi ragazzi”. Tra questi giovani c’è anche Pezzella, rientrato in gruppo dopo l’infortunio rimediato con l’Under 19: “Ad Empoli ha commesso alcuni errori, ma è un giocatore interessante e ci sto lavorando. Da parte di tutti però c’è tanta disponibilità, sono convinto che si possa migliorare in fase offensiva”. Nonostante ciò, gli assenti restano in costante contatto col tecnico: “Ho mandato anche un messaggio a Lazaar in cui gli spiego le diagonali che ha sbagliato…”.
Già, Empoli. Un pareggio accolto con iniziale ottimismo, ma che in realtà si è trasformato in una beffa per la lotta salvezza: “La percezione del risultato di Empoli è cambiata per quel che ha fatto il Carpi. Non dimentichiamo che l’Empoli con noi non ha mai tirato in porta, ma la vittoria del Carpi ha dato un’altra luce a quel pareggio. Sono comunque convinto che giocando così ne usciremo, migliorando nella fase di possesso”. Solo aggiustamenti tattici, dunque. Senza intervenire sulla “psiche” del gruppo: “In questo momento il Palermo non ha bisogno del sergente di ferro o dell’uomo che urla. Serve serenità. La cattiveria agonistica deve darcela la classifica. Onestamente il Palermo ha rallentato, è normale che il Frosinone e il Carpi siano squadre forti agonisticamente. Noi dobbiamo cercare di esserlo, ma la qualità che abbiamo può farci riprendere i punti persi”. Quasi un messaggio al presidente Zamparini, convinto di un calo delle due concorrenti dei rosa per la salvezza: “Il presidente va saputo ascoltare, è un tifoso e ci carica, ben consapevole della forza del Carpi. Ci gioca sopra”.
Con Zamparini si parlerà a breve anche di contratto. Quello attualmente in essere scade a giugno e solo la salvezza potrà dire se Novellino sarà ancora l’allenatore del Palermo. Ma il tecnico nativo di Montemarano non vuole neanche pensarci: “Il presente è quel che conta. Aspettiamo, voglio portare a termine un compito importante affidatomi dal presidente. Il mio futuro è il Chievo, dobbiamo andare lì per mettere in campo quel che stiamo facendo in settimana”. E col Chievo si punterà tutto su Franco Vazquez, un giocatore che può spostare gli equilibri nella corsa alla salvezza: “A me piace il giocatore che punta l’uomo per liberare i compagni. Vorrei vedere questa personalità e ci sto lavorando. per me è fondamentale giocare un tempo a settimana in casa nostra, l’altro si gioca in partita”.
Non può mancare, infine, il ricordo di Johan Cruijff. Il campione olandese, scomparso nella giornata di giovedì, ha condiviso quarantacinque minuti di carriera proprio con l’attuale allenatore del Palermo, ai tempi calciatore del Milan: “Non posso che avere un ricordo bellissimo. Ai tempi, nel Mundialito, potevamo permetterci di tesserare un giocatore straniero ed hanno scelto lui. Tra l’altro ci potevamo capire benissimo perché parlava perfettamente lo spagnolo. È stata una persona straordinaria ed eccezionale, è stata una grande esperienza poter giocare insieme, anche se poi si è infortunato. Sono davvero dispiaciuto per la sua morte mi è dispiaciuta, ho seguito la sua battaglia col cancro. Aveva anche detto di essere in vantaggio 2-0, per questo non me l’aspettavo. Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.