Nuova giunta e poltrone dell’Ars| È braccio di ferro sui tempi - Live Sicilia

Nuova giunta e poltrone dell’Ars| È braccio di ferro sui tempi

Musumeci accelera, Micciché frena. Al centro, le elezioni del presidente del parlamento.

La nuova legislatura
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PALERMO – A un certo punto, il coordinatore di Forza Italia Gianfranco Micciché ha rilanciato: “O la giunta si chiude dopo l’elezione del presidente dell’Ars, o io sarò un assessore di quel governo”. In quella battuta c’è il braccio di ferro tra il big azzurro e il presidente della Regione Nello Musumeci. Al centro, appunto, i tempi per la formazione del nuovo esecutivo.

Come confermano diverse fonti del centrodestra, Micciché preferisce che il nuovo governo venga ufficializzato dopo l’11 dicembre, per evitare che i malumori degli eventuali scontenti possano pregiudicare l’elezione dello stesso Micciché sulla poltrona più alta dell’Ars che avverrà per scrutinio segreto. Oggi, probabilmente, il tema sarà oggetto di un incontro previsto tra il coordinatore azzurro e il neo governatore. Musumeci, infatti, vuole far presto. E in questo è anche incalzato da diversi alleati che gli hanno fatto notare come un ritardo che porti la formazione della giunta oltre l’11 dicembre possa essere letto come la dimostrazione evidente di quanto il nuovo presidente sia politicamente ostaggio dei partiti, fin dalle prime mosse. E poi c’è quella battuta che rischia di provocare nuovi malumori: se Micciché dovesse chiedere di far parte della giunta, ovviamente toglierebbe spazio ad altri aspiranti assessori, provenienti dagli altri collegi della Sicilia.

L’incontro di oggi, ammesso che non slitti nuovamente, come accaduto già qualche giorno fa, potrebbe aprire qualche spiraglio in questo senso. Ovviamente le ipotesi sono diverse, a cominciare dalla possibilità che venga ufficializzata una “porzione” di giunta, annunciando la nomina dei primi assessori, quelli per i quali oggi sembra esserci un accordo (Armao, Lagalla, Sgarbi e probabilmente Cordaro e Razza) per poi proseguire col resto dopo l’11 dicembre. La giunta “definitiva” potrebbe infatti vedere la luce già il giorno dopo.

Quando si conoscerà l’esito dell’elezione delle cariche dell’Ars. Lì, come raccontato da Live Sicilia venerdì scorso, c’è già un accordo di massima tra il centrodestra e alcuni esponenti del Partito democratico. Un accordo oggi smentito dalla segreteria regionale Dem: “Non c’è alcuna trattativa – si legge in una nota – con Forza Italia e col presidente Nello Musumeci, nè il segretario Fausto Raciti ha aperto interlocuzioni sugli assetti all’Assemblea regionale e non ci saranno confronti prima della direzione regionale del Pd”. In realtà, se è vero che non c’è una intesa “ufficiale” col Pd, è anche vero che le interlocuzioni tra alcuni big del partito e lo stesso Micciché vanno avanti da sempre.

L’intesa, in linea generale, prevede, oltre all’elezione di Micciché alla presidenza, la votazione di un vicesegretario del Pd e non, come da prassi, per la prima forza di opposizione, cioè il Movimento cinque stelle in questo caso. E il nome Dem verrà fuori anche dagli accordi in vista dell’elezione del capogruppo a Sala d’Ercole. In pole, per ricoprire questi due ruoli, al momento sono tre nomi: quelli di Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici e Luca Sammartino. Ma in ballo ci sarebbero anche Giuseppe Arancio e Nello Dipasquale. Si vedrà. Prima il Pd celebrerà la sua direzione regionale, che si attende infuocata dopo i risultati delle Regionali. E Forza Italia, ossia Micciché, non ha fretta: per la giunta si possono attendere altri venti giorni.


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