Nuovo sbarco in città| Al porto 477 migranti - Live Sicilia

Nuovo sbarco in città| Al porto 477 migranti

Lo sbarco al porto di Palermo

In moto la macchina dell'accoglienza. Al via le fasi di identificazione.

PALERMO – Sono 477 i migranti arrivati in mattinata al porto di Palermo. Sono giunti nel capoluogo siciliano a bordo della nave “Tuna 1”, sono quasi tutti di origine subsahariana e tra loro ci sono dieci donne, tra cui una in stato di gravidanza.

Non si sa ancora quanti minori sono presenti, il numero certo si conoscerà al termine delle operazioni di identificazione che sono in corso in queste ore.

In moto la macchina dell’accoglienza con la protezione civile, il 118, i volontari della Croce Rossa, il personale dell’Asp e i mediatori culturali. Almeno quattrocentocinquanta dovrebbero essere trasferiti in altre città, gli altri resteranno a Palermo e saranno smistati nei vari centri di accoglienza. A coordinare le procedure di sbarco, la prefettura con l’ausilio delle forze dell’ordine.

Il sindaco Leoluca Orlando, con l’assessore alla Cittadinanza sociale Agnese Ciulla e a Adham Darawsha della Consulta delle Culture, si è recato al porto di Palermo. “Nel secondo anniversario della strage che vide morire nel Mediterraneo oltre 700 cittadini che tentavano di raggiungere la Sicilia, la nostra isola continua ad accogliere migranti che sfuggono la fame, la guerra e la miseria in cerca di migliori prospettive di vita. A due anni di distanza da quella tragedia, sembra che l’Europa e i governi degli stati europei non abbiano imparato nulla, anzi sembrano fare a gara a chi assume posizioni più inumane ed inutili contro un fenomeno, quello migratorio, che non è certamente arrestabile dalla storia e dai muri.Palermo e la Sicilia continuano e continueranno a fare la propria parte, insieme con gli uomini e le donne delle forze armate, delle marinerie, delle istituzioni, delle organizzazioni non governative, del volontariato e della protezione civile che con professionalità offrono accoglienza e dignità alle migliaia di migranti che arrivano nella nostra terra”.


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