CEFALU’ – “Oggi non si mangia” e’ lo slogan di protesta scaturito a seguito dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio a Cefalu’ presso il ristorante “Baglio del Falco”, tra la categoria dei ristoratori ed altre categorie commerciali. La protesta, nata in questi giorni dagli albergatori e poi abbracciata anche da altre categorie, importanti per l’economia cefaludese, chiede, in sostanza, un radicale abbattimento della pressione fiscale e contributiva.
I ristoratori annunciano un giorno di protesta, solidali con i colleghi albergatori, chiudendo le loro attività Domenica 02 Dicembre per l’intera giornata. “Chiediamo l’ abbattimento dell’IMU all’aliquota minima.- dichiara Salvo Cimino coordinatore della categoria – L’attuale imposta messa al massimo valore, causera’ notevoli difficoltà ai ristoranti cefaludesi. Basti pensare che l’aumento di queste tasse andrà a ricadere sul menù: i prezzi potrebbero essere maggiorati anche del 15%”.
Giacomo Porcello, del Ristorante “Villa dei Melograni” sostiene di essere dispiaciuto per la situazione in cui versa l’Ente e ha fatto presente che una tale tassazione influirà negativamente sull’economia delle varie attività e soprattutto sull’indotto turistico, impoverendo la città. “L’aumento dei prezzi, specialmente nel settore ristorativo- precisa Nicola Mendolia, del Ristorante “Al Porticciolo”- già tartassato pesantemente su base nazionale, etichetterebbe Cefalù ancora di più come una città cara, facendo scappare i turisti, i quali, in tempo di crisi, preferiscono sempre di più le mete economiche”.