PALERMO – Un occhio alla necessità di “non perdere i fondi” che viaggiano in parallelo con il Piano triennale opere pubbliche e l’altro alla costruzione del futuro con le elezioni di primavera 2022 alle porte e una coalizione giallorossa che sta muovendo i primi passi a Palermo. In casa M5s i fronti aperti sono due e così uno dei consiglieri più attivi, Antonino Randazzo, prova a dire la sua soprattutto sulla partita delle elezioni proponendo primarie “non solo per il sindaco ma anche per la Giunta”.
Consigliere, l’occupazione di Sala delle Lapidi continua ma il Piano triennale opere pubbliche è ancora al palo.
“Dopo la farsa di questi giorni da parte del centrodestra, che sta facendo di tutto per bloccare il Piano, oggi torneremo a chiedere in Aula l’approvazione immediata del documento. Non si può continuare con una pantomima che va avanti da sette mesi. A marzo il piano era già stato bocciato, e quindi valutato dai consiglieri, e in tutto questo tempo nessuno ha chiesto di approfondire alcun aspetto. Si vada al voto e si approvi il Piano, altrimenti ci si assuma la responsabilità di una nuova bocciatura”.
Qualcuno sostiene che la vostra protesta assomigli in realtà alle prove generali della coalizione 2022, siete gli stessi dell’incontro sulle Amministrative.
“Non è così. Il fatto che la protesta si sia incrociata con il primo passo di un percorso ancora lungo è soltanto una coincidenza dettata dal calendario. Non sono le prove generali della coalizione. Il Movimento cinque stelle ha sempre sostenuto la necessità di approvare il Piano triennale opere pubbliche, al di là delle possibili convergenze future. Da parte del movimento c’è sempre stato il sì agli atti in favore della città, nonostante la ferma opposizione a questa Amministrazione. Con quel piano, inoltre, arriverebbero molti fondi europei e nazionali che il Movimento cinque stelle ha contribuito a concretizzare per la città di Palermo attraverso i suoi rappresentanti a Roma. Quelle risorse vano salvaguardate a tutti i costi”.
Resta il fatto che siete accanto ai consiglieri di Orlando.
“Abbiamo sempre fatto una opposizione dura e senza sconti. Il giudizio negativo non cambia ma qui non è in gioco il futuro del sindaco ma quello di Palermo. Quei fondi serviranno alla prossima squadra di governo della città”.
Orlando resta però uno degli attori del dialogo sul 2022.
“All’incontro del Wagner non si è discusso di questo aspetto ma della possibilità di iniziare un percorso con il Pd. Abbiamo detto chiaramente che è necessario aprire una nuova stagione politica rispetto a una esperienza della quale il M5s non fa parte. Chiediamo una svolta nei nomi e i chi dovrà fare da traino per questa coalizione. Discontinuità significa nuovi nomi e una nuova squadra”.
Primo nodo quello delle primarie.
“Non abbiamo ancora affrontato la questione ma sono personalmente favorevole alla possibilità di individuare il candidato sindaco con questa metodologia. Il voto ai cittadini fa parte del Dna del Movimento cinque stelle e le primarie potrebbero riavvicinare i cittadini alla politica. Andrei anche oltre, mi piacerebbe che questo strumento venisse utilizzato non solo per individuare il candidato sindaco ma anche per una parte della squadra di governo: 4 o 5 componenti”.
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