Una barba troppo lunga gli fa perdere il reddito di cittadinanza. Protagonista di questa curiosa vicenda è un musulmano residente nei Paesi Bassi, le cui generalità non sono state diffuse per motivi di privacy.
Ad Amersfoort, comune al centro del paese, l‘uomo (fruitore del bonus anti povertà) stava seguendo un corso di reinserimento nel mondo del lavoro, simile a quelli che verranno organizzati a breve in Italia. Per lui è arrivata la proposta di assunzione presso una ditta operante nello smaltimento dell’amianto. Così i dirigenti dello stabilimento hanno chiesto al potenziale assunto di tagliarsi la barba, al fine di poter indossare la tipica maschera auto oscurante dei saldatori.
L’uomo però si è rifiutato di farlo per motivi confessionali e così l’amministrazione comunale ha sospeso temporaneamente per lui il “participiatiewet”, omologo olandese del nostro reddito di cittadinanza. La vicenda è arrivata in Tribunale, con il protagonista che – appellandosi alla “Convenzione europea dei diritti umani” – ha rivendicato il principio di “libertà religiosa”. Alla fine però, i giudici hanno confermato quanto stabilito dal comune: stop all’erogazione dell’assegno “pagato con soldi pubblici, che altrimenti sarebbero stati sprecati”.
