C’è una scena che ha riempito i sogni di un’intera generazione, un passaggio cruciale nella storia della cinematografia mondiale, un saggio di equilibrio e dinamismo applicato alle arti marziali, il più grande combattimento del cinema planetario con un’ambientazione d’eccezione. È chiaro a cosa mi riferisco: il mitico combattimento al Colosseo tra Bruce Lee e Chuck Norris.
Dieci minuti di grande intensità tra ostentazione di muscoli, tecniche di combattimento, urla inquietanti, salti da brivido e colpi mortali: l’evento ha un unico spettatore, un piccolo gatto che ammira stupito i due campioni. Il combattimento si conclude con il grande gesto di Bruce Lee che rende omaggio all’avversario coprendone il cadavere col suo kimono bianco e la cintura nera.
Non riesco a paragonare ad altro la grande sfida tra Germania e Spagna di stasera, la seconda semifinale del campionato del mondo di calcio. C’è solo una differenza: ne “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente” era chiaro, fin dall’inizio, chi avrebbe vinto, stasera tutto è imprevedibile. Questa è la differenza tra la verità e la finzione, tra le partite di calcio e il TG1. Si affrontano le squadre più forti, più complete, meglio assortite di campioni, con difese solide, centrocampisti che sanno coniugare qualità e quantità e attaccanti prolifici.
Chi vince andrà ad affrontare l’Olanda, gli arancioni che ieri hanno sconfitto l’ultima sudamericana rimasta, l’Uruguay di Cavani e Forlàn. Olandesi che sembrano sempre di più predestinati con un certo Wesley Sneijder che appena tocca la palla, di riffa o di raffa, riesce a farla entrare in porta, tipo Pablito nel 1982 o Totò Schillaci di Italia ’90. Un grande sconforto si è abbattuto in Germania alla notizia che il polpo Paul, il divino Otelma subacqueo in salsa tedesca, ha previsto la vittoria degli iberici. Qualcuno si è consolato dicendo che l’ultimo errore di Paul era stato proprio in occasione di una partita contro la Spagna, la finale dell’ultimo campionato europeo che aveva visto trionfare le furie rosse.
Questo mondiale vivrà un fatto inedito: un team del vecchio continente vincerà, per la prima volta, un campionato disputato fuori dai confini europei. E c’è una novità anche per la Spagna: per la prima volta si ritrova a disputare una semifinale mondiale; mentre i tedeschi sono abituati a questi eventi: sono quelli che ne hanno disputate di più e aspirano a raggiungere l’Italia nel numero di campionati mondiali vinti.
Chi vincerà? Per spiegare che nel campo di calcio può accadere di tutto, i grandi esperti di calcio si lanciano in una disamina acuta sintetizzata dall’espressione: “la palla è rotonda”. Quest’affermazione è vera fino a quando non saremo costretti a vedere le partite in una televisione 3D… in futuro la tecnologia rischia di eliminare pure le uniche certezze che rimangono nello sport più imprevedibile.
La palla è rotonda? Affermazione verissima come tante altre che quotidianamente sentiamo in tv: l’arresto del mullah Omar, la diminuzione delle tasse in Italia, la crisi economica è ormai alle spalle, c’è troppa liberta di stampa, non si può contemporaneamente governare l’Italia e partecipare alle udienze dei processi… La palla è rotonda!