“Una figuraccia”. Con queste parole Saverio Romano ha definito la candidatura di Palermo per le Olimpiadi del 2020. Candidatura ancora “non ufficiale”, secondo il presidente del Coni Petrucci. Che ha precisato: “Le uniche candidature ufficiali sono quelle di Roma e Venezia”.
E l’attacco del segretario regionale dell’Udc ha un obiettivo preciso. Anzi due. “La mia più viva solidarietà – ha detto Romano – al presidente del Coni Gianni Petrucci per la triste figura che il duo Raffaele Lombardo-Nino Strano ha riservato a lui ed alla Sicilia con la approssimativa candidatura di Palermo per le Olimpiadi 2020”.
“Il Coni italiano, a grandi linee – ha aggiunto – si è già espresso in modo positivo sulle candidature di Roma e Venezia, che hanno seguito la regolare procedura per la candidatura all’evento olimpico a differenza di quella di Palermo, ad esempio, che sarebbe stata sfornata come si fa con una pizza, come da commento dello stesso Petrucci. Il presidente del Coni italiano ha parlato di requisiti di credibilità e di prestigio e di caratteristiche che la città candidata deve possedere al momento della richiesta piuttosto che sulla speranza di avere i titoli necessari per l’evento di qui a dieci anni. Ecco, una candidatura così formulata fa perdere prestigio a credibilità a Palermo ed alla Sicilia. E se Gianni Petrucci – ha concluso Romano – ha sentito il bisogno di ricordare la procedura che deve essere seguita per una candidatura regolare, con l’elencazione del decalogo dei criteri indispensabili, appare ovvio che se ne consiglia una lettura approfondita a Raffaele Lombardo e a Nino Strano”.
STRANO RILANCIA: “INVIEREMO CANDIDATURA UFFICIALE DOPO INCONTRO CON CAMMARATA”
“Siamo d’accordo con il presidente Petrucci: la città prescelta deve avere credibilità internazionale. E Palermo, capitale del Mediterraneo, ce l’ha certamente, così come l’hanno Roma e Venezia. Nelle prossime ore il presidente Lombardo e io, in sintonia con le altre amministrazioni, invieremo una lettera al Coni formalizzando la candidatura ufficiale, così come ha fatto ieri il sindaco Alemanno, che integreremo con i criteri fissati oggi dalla giunta del Coni”. L’ha detto l’assessore siciliano al Turismo e Sport, Nino Strano. Che ha anche annunciato un incontro col sindaco Cammarata. Proprio in quell’occasione verrà seguita la procedura di formalizzazione della candidatura in coerenza con il decalogo approvato oggi dalla giunta del Coni. Il deliberato del Coni, che ha voluto così disciplinare quanto non previsto nella carta olimpica, fa seguito alle iniziative promosse in questi giorni dalla Regione.
Il governo regionale, preso atto del punto 3 del decalogo, concorderà l’incontro con il sindaco per formulare il testo della nota ufficiale al Coni, che sarà firmata dal primo cittadino, così come ha già fatto ieri il sindaco di Roma.
PETRUCCI: “AL MOMENTO IN CORSA SOLO ROMA E VENEZIA”
E il decalogo cui fanno riferimento Saverio Romano e Nino Strano, è stato messo nero su bianco dopo le dichiarazioni molto nette di Gianni Petrucci che ha precisato come le candidature ufficiali, al momento, siano solo due: ‘Venezia e Roma, con l’ok dei sindaci Cacciari e Alemanno, delle altre due (Bari e Palermo ndr) prendiamo atto dai giornali” ha spiegato il capo dello sport. Insomma si riparte da qui, perche’ l’Italia vuole presentarsi all’appuntamento con un progetto competitivo. ”Siamo bravi ad organizzare eventi importanti – ha aggiunto Petrucci – perché l’Italia non dovrebbe giocarsi le sue carte?”. Lo deve fare pero’ senza ”irritare” la sensibilità del Cio, perché esistono delle norme che vanno rispettate. E il decalogo a questo serve.
IL DECALOGO DEL CONI
Al primo punto c’e’ proprio il divieto a usare la simbologia propria delle Olimpiadi a cui non tutti si sono attenuti: Palermo ad esempio (che ora ha annunciato l’invio della lettera al Coni per la candidatura ufficiale) su sito e brochure ha messo in primo piano i cinque cerchi e si e’ definita applicant city, cosa che avviene solo dopo il via libera dello stesso Cio (divieto questo messo al punto 2 dal Coni). Non verranno inoltre prese in esame richieste ”da parte di autorita’ di enti territoriali che non abbiano la legale rappresentanza della citta”’. Per Venezia e Roma si sono esposti entrambi i sindaci, infatti. Un freno anche alle suggestive proposte di doppie candidature, perche’ di fronte a piu’ citta’ richiedenti, solo una verra’ proposta (punto 4). Quanto all’iter, premesso che il Coni e’ responsabile del rispetto della carta olimpica (punto 5), la Giunta avra’ il compito di fare l’ultima scrematura prima di passare la palla al Consiglio nazionale per il sigillo finale (punto 6). Ma per arrivare ancor meglio preparati, la stessa giunta ha nominato un comitato ristretto, composto dai vertici del Coni, con Petrucci e il segretario generale, Raffaele Pagnozzi in testa, insieme ai cinque membri italiani del Cio e a un rappresentante degli atleti per passare al setaccio le proposte (punto 7). In osservanza alle norme del Cio e sulla base del rapporto di valutazione del comitato ristretto la Giunta proporra’ il nome o i nomi delle sedi che avranno superato il primo step (8 e 9). La citta’ diventera’ candidata solo quando il Cio gli avra’ conferito questo status (punto 10). ”