ACI SANT’ANTONIO (CATANIA) – La Corte d’assise di Catania ha condannato a 16 ani di reclusione, con le attenuanti, Antonino Cosentino, il 34enne che il 27 febbraio scorso sparò a uccise Francesco Ilardi, ex socio del padre nel commercio di pollame.
La sentenza è di stamattina. Il pm Francesco Rio aveva chiesto per l’imputato la condanna all’ergastolo con isolamento diurno. La Corte ha accolto in parte la tesi della difesa, che aveva chiesto di riconoscere al giovane le attenuanti.
Tensione in aula
L’imputato è difeso dagli avvocati Margherita Ferraro e Francesco Antille del foro di Catania. La parte civile, ovvero i familiari della vittima, sono assistiti dagli avvocati Umberto Terranova e Vittorio Mazzerbo. Il pm Rio ha anche personalmente coordinato le indagini, svolte dai carabinieri.
Alla lettura del dispositivo, si sono registrati attimi di tensione per la reazione alla sentenza da parte di parenti e amici della vittima. In aula infatti sono dovuti intervenire i carabinieri e scortare fuori dal Palazzo di Giustizia anche i legali dell’imputato, per consentire loro di uscire in sicurezza.
L’indagine
Cosentino, si ricorda, fu fermato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania dopo essersi allontanato dalla scena del delitto. Dopo aver sparato, infatti, avrebbe lasciato sul posto la sua auto, una Suzuki SX4.
Quando i carabinieri lo hanno bloccato, era con il padre e con un legale: stava andando a costituirsi. I carabinieri avevano rinvenuto tracce di polvere da sparo nell’auto. L’accusa si basa sulle attività svolte dai militari, supportate anche dalle immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.
Il processo
I rilievi furono effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Catania. Le indagini sono state svolte con il supporto della Compagnia di Acireale dei carabinieri.
La testimonianza più significativa è stata senza dubbio quella del figlio maggiore della vittima, citato dal pm, ma non sentito in aula. La dichiarazioni rese nell’immediatezza sono state acquisite. Il giovane era stato col padre sino a pochi minuti prima del delitto.
La difesa
“Siamo soddisfatti dell’esito del processo – affermano gli avvocati Ferraro e Antille –. La Corte di Assise ha accolto gran parte degli argomenti difensivi, soprattutto in punto di diritto. Ora siamo in attesa di migliori analisi dopo il deposito tra 90 giorni delle motivazioni”.