Omicidio e lupara bianca | Dieci anni al pentito Sardino - Live Sicilia

Omicidio e lupara bianca | Dieci anni al pentito Sardino

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Il collaboratore di giustizia agrigentino si è autoaccusato dell'omicidio di Angelo Lentini, assassinato a Ravanusa, e della distruzione del cadavere di Giuseppe Spatazza, scomparso a Naro nel 2008.

PALERMO – Un omicidio e una lupara bianca. Nel primo caso Giuseppe Sardino faceva parte del commando che assassinò Angelo Lentini. Nel secondo, si occupò di distruggere il cadavere di Giuseppe Spatazza. Sardino è stato condannato a dieci anni di carcere dal Giudice per l’udienza preliminare Lorenzo Matassa. Gli è stata riconosciuta l’attenuante per chi, come lui, ha scelto di diventare un collaboratore di giustizia.

Sardino, pentito originario di Canicattì, dovrà anche risarcire con centomila euro ciascuno i parenti – sono quattro – delle vittime. In realtà, non sarà lui a sborsare i soldi, ma dovrebbe essere lo Stato attraverso il fondo speciale per le vittime di mafia. Le maglie, però, sono molto strette. Per accedere al fondo occorre essere, appunto, vittime di Cosa nostra ma estranei all’associazione criminale.

Sardino si è autoaccusato di entrambi i reati che non gli erano stati contestati. Lentini fu assassinato nel 2006 a Ravanusa. Il collaboratore di giustizia era imputato in concorso con Giuseppe Falsone, Pino Gambino. Giuseppe Costanza, Gerlando Morreale e Diego Lo Giudice. Falsone, capomafia agrigentino, avrebbe deciso di uccidere Lentini perché lo riteneva fra gli assassini del suo compaesano Vito Zagarrio. Spatazza, originario di Naro, invece, secondo Sardino, sarebbe stato eliminato perché Falsone temeva che potesse pentirsi. Sardino, in questo caso, si sarebbe occupato di fare sparire il cadavere.


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