PALERMO – La svolta arriva poche ore dopo l’omicidio. Ad uccidere Leonardo Bua, 37 anni, sarebbe stata Alessandra Ballarò, che di anni ne ha 20. Dopo essere stata interrogata dagli investigatori della squadra mobile è scattato il fermo. A tradirla sarebbero anche le immagini che qualcuno ha catturato con il telefonino e che la ritrarrebbero con la pistola in pugno.
Il delitto è avvenuto a Palermo, in piazzetta Caruso, nella zona dell’Arenella. Il bilancio è di un morto e un ferito. I sanitari del 118 hanno constatato subito il decesso di Leonardo Bua, 36 anni, raggiunto alla testa dai proiettili.
Ferito il fratello Giuseppe, trasportato all’ospedale Villa Sofia. Le sue condizione sono gravissime. Sono almeno due i colpi che hanno ucciso Bua, nella piccola stradina non lontano dal porticciolo.
L’omicidio sarebbe l’epilogo di una lite fra due famiglie da tempo ai ferri corti per una proprietà contesa. Nessuna traccia dell’arma, mentre sull’asfalto sono stati trovati due bossoli. Il delitto è avvenuto intorno alle 17:30, mentre c’erano altre persone in piazzetta Caruso. Alcune sono state condotte in questura. Tra queste anche la giovane vicina di casa della vittima.
Le indagini sono coordinate dagli agenti guidati dal capo della Mobile, Rodolfo Ruperti, gli stessi che hanno risolto nelle scorse settimane il delitto di Francesco Paolo Maronia, 48 anni, avvenuto all’Acquasanta. Ad ucciderlo in vicolo Pipitone è stato il reo confesso Giovanni Pizzuto, 28 anni, vicino di casa della vittima.
In piazzetta Caruso diverse persone avrebbero visto e descritto chi ha fatto fuoco. Immagini video acquisite dalla squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, riprenderebbero le fasi dell’omicidio di Leonardo Bua e del ferimento del fratello Giuseppe. Il giudice per le indagini preliminari nelle prossime ore dovrà decidere se convalidare il fermo.