Il diario di dolore della mamma di Roberta tra lacrime e speranze

“Tu perdonali, io non posso”, il diario di dolore della mamma di Roberta

Iana Brancato e i messaggi quotidiani alla figlia che non c'è più
dopo l'omicidio atroce
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La sua giornata inizia sempre augurando il buongiorno alla figlia e si conclude dandole la buonanotte. Lei è una mamma che non si è mai arresa, che ha lottato con tutte le sue forze per avere giustizia e che ogni giorno mette per iscritto uno dei tanti pensieri provocati dal dolore lancinante della perdita. Una perdita con cui Iana Brancato, la mamma di Roberta Siragusa, convive dal 23 gennaio 2021, quando la ragazza fu brutalmente uccisa e data alle fiamme a Caccamo.

La Cassazione ha confermato la condanna

Per l’omicidio è stato condannato all’ergastolo il ventunenne Pietro Morreale: il ricorso presentato dall’imputato è stato ritenuto inammissibile dai giudici della Cassazione che hanno confermato la condanna ritenendolo “pienamente capace di intendere di volere e dallo spirito possessivo estremo”. Il giorno della sentenza Iana Brancato si è rivolta ancora una volta alla figlia, utilizzando i social per condividere una sorta di diario virtuale in cui racconta il suo incubo.

“Tu perdonali perché sei un angelo, io non posso”

“Abbiamo ottenuto giustizia, fine pena mai. Ma Rò, tu sai bene che noi la viviamo già ogni giorno da tre anni e mezzo. Penso a come saresti diventata oggi, ancora più bella e matura. Ma tu eri già grande a diciassette anni”. Rivolgendosi poi alle vittime di violenza ha scritto: “D’amore non si muore, scappate al primo segnale di possesso, gelosia o manipolazione. Perché oggi Roberta sarebbe qui con noi. Lei vive in ogni vostra denuncia o richiesta d’aiuto”. Oggi, 25 ottobre, ha invece commentato la conferma della condanna scrivendo “Roberta riposa in pace. Tu perdonali perché sei un Angelo bellissimo, io non posso”

Il calvario raccontato on line

La mamma di Roberta ha sempre raccontato on line il suo calvario, non dimenticando mai di dedicare parole d’amore e di speranza alla figlia che le è stata strappata in modo atroce. Le foto scorrono, Roberta sorride, canta, balla con le amiche e con la madre che scrive: “Sento ancora la tua voce, spero tu stia bene lassù”.

“Sento ancora la tua voce”

Iana Brancato condivide i ricordi felici, gli abbracci, la felicità di momenti spensierati, quando l’inferno non era nemmeno immaginabile. “Eri il mio umore, la mia gioia, la mia compagnia, il mio tutto. Eri mia figlia, il dono più bello che mi aveva donato Dio. Manchi tu e manca tutto”. E poi, nonostante la consapevolezza dell’assenza, c’è la voglia di sorridere ancora insieme: “Chissà quante risate assieme ancora potevamo fare. Chissà quante volte mi avresti detto ancora ‘Mammaaaa!’. Mentre lo scrivo mi rimbomba la tua vocina dolce e delicata con quel sorriso grande sulle labbra”.

Nel diario del dolore appare un’altra foto che ritrae Roberta all’aria aperta, con i capelli al vento e gli occhiali da sole. E’ l’immagine di una ragazza solare, piena di voglia di vivere: “Notte cucciola mia, a domani”, scrive la madre. “La nostra consolazione ora, è quella che potrai volare in libertà”. La libertà che quella notte terribile Roberta non ha avuto: si è trovata a tu per tu con chi diceva di amarla e invece non ha avuto alcuna pietà. Con le spalle al muro, di fronte a chi l’ha uccisa e l’ha bruciata.


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