TRENTO – Andare ad espugnare il PalaTrento col roster decimato sarebbe stata oggettivamente un’impresa. L’Orlandina, costretta ad aggiungere Laquintana alla lista degli indisponibili in cui già figuravano Nicevic e Jasaitis, si piega dopo tre quarti di lotta contro un’Aquila apparsa più in forma. Senza due titolari e il capitano, è stato Bowers a prendersi in spalla la squadra. I suoi trenta punti e sette rimbalzi, però, non sono serviti a interrompere una crisi apparentemente irreversibile. Per la squadra di coach Buscaglia il miglior marcatore è Sanders con sedici punti e 5/8 dall’arco, autore di oltre metà delle triple siglate dai bianconeri. Capo d’Orlando, con questa sconfitta, resta penultima in classifica, “graziata” dal suicidio di Torino in quel di Brindisi, dove un parziale 11-0 nel finale ha permesso ai pugliesi di rimontare sul fanalino di coda del torneo e di strappare due punti. Una consolazione minima, al netto della quinta sconfitta consecutiva.
Avvio da dimenticare per la squadra di Griccioli, che apre mancando i primi sei tiri e lasciando campo libero a Trento. I padroni di casa partono forte col parziale 7-0 firmato da Lockett e Sanders, mentre l’Orlandina sceglie di andare sotto con Oriakhi. Il lungo americano lotta a rimbalzo offensivo e tiene da solo i suoi sul -3, ma difensivamente Bowers soffre ancora Sanders. Dopo il libero concesso per un tecnico fischiato a Griccioli, l’ex Veroli ha tutto lo spazio per la tripla del 13-4. Quel che Bowers toglie in difesa, Bowers dà in attacco: l’ala attacca il ferro con maggiore costanza e trova otto punti in tutto il primo quarto per il -1 ospite. Sulla sirena, dopo i tentativi dall’arco di Stojanovic e Basile, Trento trova il canestro del 19-16 col contropiede di Poeta, evitando così il sorpasso. Scampato il pericolo, l’Aquila allunga nuovamente sul +8 con sei punti di Wright. La risposta orlandina è affidata di nuovo al duo americano, poi finalmente Stojanovic si sblocca dall’arco e il distacco torna ad essere di un solo punto. Anche stavolta, però, la rimonta non si compie: Sanders e Lockett dall’arco rispondono ad uno scatenato Bowers (19 punti nella prima metà di gioco) e all’intervallo Trento è avanti 41-39.
La missione lasciata incompiuta nei primi due quarti viene ripresa nel terzo parziale. Bowers non sbaglia in lunetta e Ilievski è freddo dall’arco per il 41-44. Primo vantaggio per l’Orlandina, che paga però la precisione dalla linea dei tre punti di Lockett e Sanders, ritrovandosi nuovamente sotto di un possesso pieno. È sempre Bowers a tenere in carreggiata Capo d’Orlando, fino a quando Flaccadori non scardina la zona di Griccioli mettendo i primi tre punti della serata. La sua tripla e i liberi della coppia Pascolo-Baldi Rossi valgono il 58-50 con cui si apre l’ultimo quarto, dove Trento dilaga con un parziale 9-0 (16-10 considerando gli ultimi minuti della terza frazione di gioco) e chiude di fatto i giochi. L’Orlandina raccoglie le ultime forze e prova a reagire ritrovando un Perl finora in ombra. Cinque punti dell’ungherese nel contro-parziale 10-0 che regala un’ultima speranza ai biancazzurri, spenta subito dalla schiacciata di Lockett. Pascolo da sotto ripristina il +10 trentino a meno di due minuti dalla sirena e per i biancazzurri non c’è più nulla da fare: al PalaTrento termina 74-63. Sotto l’albero di Natale, per l’Orlandina, c’è l’ennesima sconfitta.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO-BETALAND CAPO D’ORLANDO 74-63 (19-16, 41-39, 58-50)
TRENTO – Sanders 16, Pascolo 10, Forray, Lockett 14, Wright 10, Poeta 2, Baldi Rossi 10, Lofberg ne, Flaccadori 6, Sutton 4, Lechthaler 2. Allenatore: Buscaglia.
ORLANDINA – Stojanovic 5, Ilievski 5, Perl 7, Bowers 30, Oriakhi 14, Galipò ne, Ihring, Basile, Laquintana ne, Albo ne, Metreveli, Vujicevic ne. Allenatore: Griccioli.