Orlandina, c'è l'esame Cremona | Di Carlo: "È il nostro spartiacque" - Live Sicilia

Orlandina, c’è l’esame Cremona | Di Carlo: “È il nostro spartiacque”

Al PalaFantozzi arriva la Vanoli di Pancotto: le considerazioni del coach campano e di Iannuzzi.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – L’intenzione di non nascondersi dietro all’iniziale obiettivo della salvezza anticipata, senza però perdere di vista la realtà dei fatti. Gennaro Di Carlo presenta la sfida che opporrà la sua Betaland Capo d’Orlando alla Vanoli Cremona, valida per la settima giornata del campionato di serie A. Una gara che potrebbe rendere ancor più pregiato l’avvio di stagione della compagine paladina, capace di vincere tre gare sulle sei fin qui disputate. Ultima, ma solo in ordine cronologico e non di importanza, quella sul parquet di Brescia, in cui i biancoblu hanno tirato fuori energie extra per tornare in Sicilia con due punti dopo 45 durissimi minuti. Proprio per questo, il coach dell’Orlandina fa capire che vincere questa partita potrebbe significare tantissimo per il futuro della Betaland in questo campionato.

“La partita con Cremona è uno spartiacque fondamentale per la nostra crescita – dichiara Di Carlo in conferenza stampa – . È una gara che va rispettata, studiata e preparata come abbiamo già fatto per le altre. Dovremo affrontarli senza timore, siamo pronti a pararci i colpi che la Vanoli tenterà di sferrarci. Non abbiamo ancora il roster al completo, è la seconda settimana che lavoriamo in emergenza, ma proprio per questo motivo approcceremo al match se possibile ancora più compatti perché dobbiamo mascherare le nostre difficoltà. Inoltre coach Cesare Pancotto è un allenatore molto esperto, sa approfittare di questi momenti e nelle ultime due stagioni è uscito dal PalaFantozzi vittorioso. Il pubblico di Capo d’Orlando è con noi squadra una cosa sola. Non mi aspetto pressione dal pubblico, anzi siamo noi che trasciniamo il pubblico e viceversa. Questa simbiosi ci ha portato a fare delle buone prove”.

Non si può non parlare dell’avvio di stagione folgorante di Bruno Fitipaldo. Il playmaker uruguaiano sta stupendo tutti, con cifre clamorose alle voci “punti” e “assist”, di cui è rispettivamente terzo e primo nell’intera lega. Di Carlo fa capire che certi exploit possono indurre gli altri elementi del roster a dare il massimo: “Sta facendo una grande stagione, mettendo in evidenzia le sue potenzialità, ma può migliorare ancora. Ha la capacità assoluta di prendersi quello che la partita gli dà, asseconda i suoi compagni e se è il caso può essere pericoloso. Ha un carattere forte, è uno dei leader di questo gruppo, ma allo stesso tempo non è egoista e non è ingombrante in campo e nello spogliatoio. Iannuzzi parlava di emozioni ed ha ragione. Dopo la vittoria a Brescia ho ricevuto tanti messaggi che indicavano come la gente si stia emozionando con questa squadra. I tifosi percepiscono che questi dieci ragazzi in campo stanno dando tutto quello che hanno”.

Al fianco del coach, questa volta, c’era Antonio Iannuzzi. Uno degli esempi più concreti della bellezza della realtà orlandina. Il lungo italiano sta dimostrando di poterci stare con i grandi del basket nostrano, nonostante un minutaggio sempre più ampio causato dalle assenze. E lui fa capire di essere grato al sodalizio di via Beppe Alfano, oltre che concentrato sui prossimi impegni: “Inizio con ringraziare la società e il coach che mi hanno dato questa grande opportunità. La prima gara con Milano mi ha aiutato molto, perché mi ha fatto capire subito il livello agonistico e tecnico di questa stagione. Sono contento per com’è iniziata la mia stagione, spero di poter crescere ancora e migliorare sempre di più. Siamo una squadra intelligente, eravamo facili per la vittoria con Brescia, ma già martedì alla ripresa degli allenamenti eravamo focalizzati alla gara su Cremona. Dobbiamo semplicemente continuare il lavoro che stiamo facendo. Se ho avuto paura all’esordio? Non è paura, il basket è emozioni. Era un’emozione vedere la Serie A in TV, era un’emozione sognare di giocarci, ed è un emozione adesso essere all’Orlandina, un club che permette di sognare. Trovare un palazzetto con tremila persone ti emoziona, giocare davanti a un pubblico del genere era ed è una grande emozione”.


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