"Orlando demagogo e populista| Su Gesip nessun risultato" - Live Sicilia

“Orlando demagogo e populista| Su Gesip nessun risultato”

"Schifani si complimenta con Orlando per la gestione della vicenda Gesip? Ha ragione, Orlando è bravo con la piazza perché è demagogo e populista. Io ho portato a casa risultati, lui no". Parola di Diego Cammarata.

DIEGO CAMMARATA
di
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L'ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata

L'ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata

PALERMO – I complimenti del presidente del Senato Renato Schifani al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, su come sta gestendo l’emergenza Gesip, hanno suscitato più di una curiosità specie alla luce dello strettissimo rapporto fra il primo inqulino di Palazzo Madama e il predecessore di Orlando, Diego Cammarata. Il tutto nonostante fra il vecchio e il nuovo primo cittadino non scorra esattamente buon sangue. “Il presidente Schifani è un uomo delle istituzioni, non poteva far altro – commenta Cammarata – ma io non sono un populista e ho portato a casa i risultati”. E sul proprio futuro politico, aggiunge: “Non mi aspetto risarcimenti, ma che venga riconosciuto il mio lavoro”.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, si è impegnato a sostenere Orlando sulla questione Gesip…
“Schifani è uomo delle istituzioni, non deve e non può sottrarsi all’impegno per la sua città, in special modo per questioni che rappresentano emergenze sociali. Lo ha fatto quando ero io sindaco, non vedo perché non dovrebbe farlo adesso che il sindaco è Orlando. D’altronde è la stessa mia posizione, ribadita in una intervista di qualche giorno fa rilasciata proprio a Livesicilia”.

Però Schifani si è spinto un po’ più in là, elogiando le doti personali di Orlando nel modo di affrontare l’emergenza…
“Ma io sono d’accordo con Schifani: Orlando ha questa capacità di confrontarsi con la piazza data dal fatto che è un grande demagogo e populista. E tra me e lui, su questo campo, non c’è partita. Ma la differenza sta nel fatto che io non ho mai badato agli aspetti esteriori delle questioni, mi sono piuttosto concentrato sulla sostanza delle cose. Il modo è importante, ma poi come in ogni cosa contano i risultati. Spero che Orlando li porti a casa nell’interesse della mia città. I fatti al momento dicono che nei dieci anni della mia sindacatura in Gesip non si è perso un posto di lavoro, un giorno di stipendio e le ultime risorse per Gesip (45 milioni) sono arrivate dal Governo Berlusconi per il mio, diciamo, ‘pressante’ intervento”.

Ma secondo lei Orlando come si è comportato in questi mesi, sulla vicenda Gesip?
“Purtroppo al momento non ho visto alcun risultato. Io avevo e ho consapevolezza che la situazione è complicata e difficile, non vorrei che invece da maggio ad ora fosse stata sottovalutata. Io di certo non l’ho mai fatto”.

Qualcuno pensa che il governo Monti non abbia voluto aiutare Orlando per le sue posizioni politiche…
“Non penso sia vero. Non è che Monti è Lombardo. Il governo nazionale è fatto da persone serie e responsabili, non prenderebbe mai una decisione così delicata per mera contrapposizione politica. Qui si tratta di questioni in cui c’è bisogno di analisi profonde e serie e questo è il modo con cui questo governo sta affrontando i problemi. Poi si può non condividere molte delle misure adottate, ma questo è un altro tema”.

E quindi la colpa è di Orlando, se sulla Gesip non ci sono risultati?
“Io credo che la responsabilità di Orlando stia nella sua supponenza e nel fatto di non parlare chiaramente alla gente, di non dire quali sono le difficoltà e da dove vengono e di ritenere che tutto si risolva con una chiave che apre una porta. E ovviamente non è così”.

Torniamo al suo rapporto con Schifani. Alle ultime Regionali lei ha sostenuto Giuseppe Milazzo, arrivato primo dei non eletti, e il presidente del Senato Piero Alongi, arrivato secondo dei non eletti. Si vocifera che il presidente non sia rimasto molto contento della sua scelta di sostenere un altro candidato…
“Mi creda, sono solo stupidi pettegolezzi. A ciascuno di noi è stato chiesto, prima delle Regionali, di apportare un contributo importante nella competizione elettorale nell’interesse del partito. E’ stata una scelta proprio dei vertici nazionali quella di potenziare la lista. Con Schifani ci siamo sentiti subito dopo la Regionali con l’affetto e la cordialità di sempre”.

Al momento, lei è tornato ad insegnare. Ma non le piacerebbe avere qualche ruolo, anche di partito, a livello locale?
“Cominciamo col dire che io sono soddisfatto di quello che faccio, ma per quanto riguarda la politica ho sempre escluso impegni di tipo territoriale. A livello locale ho già fatto un’esperienza importante e ampia che non ha pari. Per il resto vedremo al momento opportuno”.

Lei aveva manifestato la volontà di candidarsi alle ultime Europee, nel 2009, ma il partito le ha chiesto di restare sindaco di Palermo nonostante la crisi, la mancanza di una maggioranza e un Pdl spaccato, sapendo che sarebbe stato difficile. Pensa di avere diritto a un risarcimento?
“Io sono stato sindaco della quinta città d’Italia per dieci anni e credo che un patrimonio di esperienza, professionalità e onestà a chiunque appartenga in politica è un valore da tutelare. Detto questo, in politica non si hanno diritti, e poi non mi piace parlare di risarcimento, è una parola grossa. Ho accettato di restare con la consapevolezza delle difficoltà che avrei dovuto affrontare perchè sono uomo di partito ed ho senso delle Istituzioni. Ma devo dire che i vertici del mio partito, a cominciare da Angelino Alfano, non hanno mai disconosciuto il valore di questa scelta e l’impegno immane che in questa esperienza è stato profuso”.

 


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