PALERMO – Il sindaco Orlando rompe gli indugi e, sorprendendo tutti, cambia quasi metà della sua giunta. Nel tardo pomeriggio di oggi, il primo cittadino ha presentato nel corso della conferenza stampa la sua squadra da cui escono ben quattro assessori: Agata Bazzi, Marco Di Marco, Tullio Giuffrè e Giuseppe Barbera che lasciano il posto ad Emilio Arcuri, Giovanna Marana, Giuseppe Gini e Franco Maria Raimondo.
Nomi in parte annunciati e in parte inediti che segnano il primo rimpasto della sindacatura ma che potrebbe non essere l’ultimo visto che il Professore, nel corso della conferenza, ha già annunciato per gennaio 2015 un nuovo “tagliando” alla sua squadra di governo. Intanto però saltano all’occhio le prime novità, con la delega di vicesindaco che passa da Cesare Lapiana a Emilio Arcuri.
“E’ arrivato il momento di procedere a una riformulazione della giunta – ha detto il sindaco – chiedendo a professionisti senza tessera di partito, che sono espressione della società civile, di dare il proprio contributo in sostituzione di altri quattro professionisti. Abbiamo presentato il rendiconto del 2013 e grazie all’impegno di tutti siamo riusciti ad evitare il dissesto, siamo all’uscita del tunnel. Ho espresso gratitudine a Tullio Giuffrè che ha vinto la cattedra all’università di Enna, a Giuseppe Barbera, a Marco Di Marco che da tempo aveva chiesto di essere esonerato e ad Agata Bazzi. Viviamo adesso una seconda fase”.
Ma, come detto, i rimpasti non sono finiti qui. “Dovremo formare la squadra della seconda metà del mandato, gli esami non finiscono mai – ha continuato il Professore – nessuno può distrarsi rispetto agli impegni dell’amministrazione, nè si può far fare a loro i compiti per i dirigenti”. Annunciate anche le deleghe, che però verranno formalizzate solo lunedì mattina: Attività produttive alla Marano, Lavori pubblici ad Arcuri, Urbanistica a Gini e Verde a Raimondo. “Ci sarà un assessore al lavoro e alla disoccupazione giovanile – ha continuato il sindaco – e metteremo fine agli Ipab e alla loro scandalosa gestione, sono mangiatoie autorizzate che alimentano commissari e cda: ci sono centinaia di immobili chiusi. Daremo un preciso mandato per la Favorita e renderemo fruibile il patrimonio comunale”.
Il sindaco ha comunque assicurato di trovare positivo il bilancio di questi mesi, difendendo anche la scelta di assessori non proprio giovani: “Abbiamo bisogno di persone capaci”.
LE REAZIONI
“Auguri di buon lavoro ai nuovi assessori della giunta Orlando, ma nessuno pensi che questo basti a risolvere problemi che rimangono tutti sul tappeto”. Così Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica a Sala delle Lapidi, commenta la nomina del nuovi assessori del comune di Palermo. “Il vero lavoro – continua Leonardi – è quello della programmazione e non è stato nemmeno cominciato. Basta pensare al crollo della Vucciria, alla gestione del personale, a una cabina di regia usata come slogan pubblicitario per le conferenze stampa, ai contratti di servizio dai costi esorbitanti come quello di Rap e agli altri che ancora non si sa quando saranno prodotti. Nel momento di più bassa popolarità e in assenza di qualunque progettualità, il sindaco prima si scaglia contro Crocetta e poi fa un rimpasto che visto il livello precedente potrà fare soltanto meglio, anzi poteva essere più incisivo, ma che si scontrerà inevitabilmente con la debolezza di un sindaco che non ha alcuna voglia di pagare prezzi politicamente significativi per il bene della città. Con 8.000 dipendenti comunali, senza contare le partecipate, di cui il 10% andrà via nei prossimi anni, pensiamo davvero di sostituirli con i dipendenti Gesip anziché fare un concorso per diplomati e laureati per aumentare il tasso tecnico, culturale e produttivo dell’amministrazione? Dobbiamo fare della Rap una azienda che funzioni e costi meno: questi sono i rimpasti che ci interessano”.
“Il rimpasto della giunta arriva troppo tardi – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – e colpisce alcuni assessori tecnici competenti che hanno lavorato bene, lasciando in giunta assessori che sembrano avulsi dalla realtà cittadina. A Palermo non serve cambiare i nomi ma serve una politica, soprattutto una programmazione che riduca le tasse, migliori i servizi, rilanci le aziende e crei posti di lavoro. Orlando prenda atto che i tempi sono cambiati e che la sua giunta è rimasta indietro. I nuovi assessori li giudicheremo a fine anno quando sicuramente un nuovo rimpasto sarà inevitabile”.
“Dopo due anni anche il Sindaco si è reso conto dello scollamento tra l’Amministrazione da lui guidata e la città. Questo rimpasto forse è addirittura carente nel numero degli assessori da sostituire. Faccio gli auguri ai nuovi assessori, confido nelle capacità organizzative di Arcuri, ma faccio ancora più auguri alla città, con la speranza che ritorni ad essere amministrata con cura e ragionevolezza. Il Pd continuerà nel suo lavoro di proposta e valutazione attenta delle iniziative della Giunta, con la prospettiva di costruire un nuovo progetto per la guida della città”. Questo quanto dichiarato da Rosario Filoramo del Pd.
“Nel tentativo di rinnovarsi un’immagine ormai vecchia, Orlando ripesca elefanti del passato nel solco delle sue migliori tradizioni. Invece, farebbe bene certamente ad auto rottamarsi e dare spazio a volti nuovi per la città”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia.
“Porgo i miei migliori auguri di buon lavoro ai nuovi assessori – dice Roberto Helg, Presidente di Confcommercio Palermo – a cui mi permetto di consigliare di ascoltare i cittadini palermitani prima di prendere provvedimenti che poi si è costretti a rivedere”. “All’Assessore alle Attività Produttive, in maniera particolare, consiglio di ascoltare le associazioni di categoria – conclude Helg – che certamente daranno la massima collaborazione, nel rispetto delle regole, per il bene della città e delle imprese”.
“Di certo, la Giunta comunale e’ stata rimodulata con innesti nuovi e col ritorno di volti già noti alla città nel tentativo, speriamo fortunato, di ricucire quel rapporto di fiducia tra l’amministrazione e i cittadini adesso incrinato – dice Teresa Piccione, capogruppo del Pd – è quello che ci auguriamo tutti. Per questo il Partito democratico ascolterà con attenzione il programma che il Sindaco presenterà in consiglio insieme alla giunta e valutera’ se vi si individuano soluzioni idonee a risolvere i troppi problemi ancora sul tappeto. Noi siamo aperti al confronto e faremo le nostre proposte costruttive per contribuire responsabilmente alla realizzazione di una politica a favore dei cittadini. Valuteremo la Giunta per la sua disponibilita’ al dialogo e per la sua capacità a rilanciare l’azione di governo nell’interesse di tutti. Domani avrà luogo la Direzione provinciale del Partito democratico durante la quale avremo modo di confrontarci e di concordare le nostre proposte”.
“Questo rimpasto arriva in ritardo e carente nei numeri – dice Fabrizio Ferrara del Pd – la giunta andava azzerata perchè sono stati fallimentari questi due primi anni di amministrazione Orlando a dispetto delle grandi aspettative. Nessuno dei grandi problemi della città è stato risolto: il tema dei rifiuti e della pulizia, la riorganizzazione delle partecipate, la creazione di aree pedonali e ciclabili, pari a zero la capacità di attrarre investimenti così come la capacità di spesa dei fondi comunitari in grado di rilanciare l’occupazione. La preoccupazione è che il Sindaco con questa mossa corra il rischio di rimanere ancora più isolato per via di un rimpasto che non guarda al futuro ma ad un passato che non c’è più”.
“Dopo due anni cambia mezza giunta e avvisa l’altra mezza che potrebbe cambiarla. Perché’ li cambia? Quali sono i limiti e gli errori? La risposta la potranno solo immaginare, perché il sindaco Orlando fa così, e se non vi sta bene non è un problema suo”. Con questo giudizio si apre una nota congiunta dei consiglieri comunali di Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti. “Il sindaco Orlando – proseguono i due consiglieri – ha il dovere di fare un bilancio sui problemi non risolti dalla sua giunta e di indicare proposte e soluzioni, sulla base di ciò si potrà esprimere un giudizio sui cambi effettuati e se questi sono adeguati alle soluzioni individuate. Se non si fa’ ciò, tutto somiglia a un cambio di persone e non di scelte. Palermo ha bisogno di una giunta che sappia cambiare passo e che sia in grado di discutere con la città e il consiglio comunale. In questo rimpasto, ci pare che l’unico vero grande assente sono i contenuti. Speriamo, che prima o poi, tornino protagonisti”.
“Augurando buon lavoro ai nuovi assessori, auspichiamo che il rimpasto della giunta serva ad accelerare l’iter di questioni ancora al palo come i regolamenti o le misure a favore del commercio e del turismo”. Lo afferma il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi. “Siamo certi – prosegue Attinasi – che la nuova giunta saprà farsi carico di quelle iniziative che la città attende da tempo. Riconfermiamo la nostra disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale. Le associazioni di categoria devono rappresentare un’opportunità per chi governa la città. Mettiamo a servizio di questa giunta le competenze di Confesercenti affinché siano avviate misure concrete, evitando errori di percorso che potrebbero rallentare l’iter di iniziative importanti per l’economia della città”.
“Sia consentito, anche a chi ha avuto occasione di manifestare critiche anche severe nei confronti del settore Ambiente e del verde cittadino, esprimere solidarietà e apprezzamento per l’impegno e la competenza profusi dal professor Giuseppe Barbera che paga, per il suo ruolo di massimo responsabile politico, le storiche inefficienze e i limiti (che andrebbero allargati e distribuiti equamente) del settore ambiente, profondamente da rivoluzionare – dice Maurizio Alesi, consigliere dell’Ottava circoscrizione – ringrazio Barbera che paga per la mancanza di addetti alla potatura, per l’ insufficienza e inefficienza dei mezzi di cui non disponeva e, forse, anche per il suo volto signorile con il quale ha rappresentato degnamente la nostra città. Auguri di buon lavoro al suo successore nei confronti del quale, se non cambierà il contesto culturale e strategico del settore, potremo tornare ad usare più o meno gli stessi argomenti”.
“Sindacalisti, professori e uomini della Prima Repubblica – dice Andrea Mineo di Forza Italia – è un rimpasto che sa di attese tradite e minestra riscaldata. L’ennesima mossa inutile di un sindaco ormai solo. Il vero tema che sfugge non sono i nomi dei nuovi assessori ai quali va comunque il mio in bocca al lupo, ma il rilancio della città che non è mai avvenuto a distanza di ben due anni. Se il sindaco vuol fare un vero tagliando alla città si dimetta e dia la parola ai cittadini”.