Ospedale degli orrori a Partinico| Orlando chiede una relazione a Russo - Live Sicilia

Ospedale degli orrori a Partinico| Orlando chiede una relazione a Russo

Morta neonata, settimo caso in due anni
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Resta chiuso il reparto di ostetricia e ginecologia all’Ospedale Civico di Partinico, nel Palermitano, dove giovedì scorso è morta una neonata, il settimo caso negli ultimi due anni. La gestante, con tre gravidanze alle spalle, era al nono mese ed è stata sottoposta a taglio cesareo. In via cautelativa sono stati sospesi dal servizio due dirigenti medici e un’ostetrica mentre la procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. Nel nosocomio è stato attivato dall’Asp di Palermo un servizio di trasporto in altri ospedali per eventuali partorienti mentre saranno assicurate solo le emergenze “indifferibili e non trasferibili”.

Intanto Leoluca Orlando – presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario – ha chiesto una relazione all’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, sul caso. ”Chiederemo all’assessore di fornirci ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti – ha dichiarato il Orlando – facendo pervenire una copia della relazione eventualmente predisposta sul caso, sia in merito ad eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali. La documentazione fornitaci verrà utilizzata dalla Commissione per gli eventuali ulteriori adempimenti di competenza, nell’ambito dello specifico filone d’inchiesta sui punti nascita italiani coordinato dall’on. Benedetto Fucci”.

”Apprezziamo il pronto e incisivo intervento della direzione generale dell’Asp che ha avviato un’indagine interna di fronte all’ennesimo episodio che vede un evento naturale come la nascita trasformarsi in tragedia. Non bisogna creare inutili allarmismi, ma accertare la verità – ha concluso Orlando – è un obbligo morale nei confronti della vittima e dei suoi familiari, ma anche nei confronti di tutti i cittadini che continuano ad affidarsi alla sanità pubblica”.


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