CATANIA – E’ la società civile che alza la testa. Ancora una volta per Librino sono i sindacati e i movimenti del volontariato a farsi carico della lotta e del riscatto di un quartiere condannato all’abbandono istituzionale. L’attenzione questa volta è rivolta all’ospedale San Marco, il cui cantiere è fermo e la cui ultimazione è legata a vicende giudiziarie e burocratice. Già Santo Carnazzo, della Misericordia di Librino, aveva sentenziato che l’apertura del nosocomio rappresenta “una scommessa che non può essere persa”. Parole che non sono rimaste vane, ma che sono state scritte nere su bianco in una missiva inviata al Ministro e all’assessore regionale alla Salute. La speranza è che venga a Librino e tocchi con mano quello che sta accadendo.
“Quello che potrebbe essere il più moderno ospedale del meridione, al momento rischia d’essere una delle “classiche incompiute”; ma, soprattutto, anziché testimoniare la presenza dello Stato, in un territorio ad alto tasso di esclusione sociale ed illegalità, potrebbe trasformarsi nel segno della debolezza delle Istituzioni” – scrivono le Associazione di Volontariato Amici del Cuore, Confraternita Misericordia Librino, Vides ginestra, Coordinamento Associazioni di Volontariato, Forza Intervento Rapido FIR, Istituto Comprensivo Statale Fontanarossa, Oratorio Giovanni Paolo II Parrocchia Resurrezione del Signore Pgs Resurrezion. La rete è preoccupata dell’eventualità paventata circa la “mancata apertura del Pronto Soccorso nel nuovo San Marco. La circostanza – scrivono – genera allarme nella popolazione, in quanto priverebbe l’intera area sud di Catania, comprendente anche i popolosi quartieri di Librino e di San Giorgio, di un presidio sanitario fondamentale e determinerebbe rischiosi squilibri nella distribuzione territoriale delle strutture per l’emergenza-urgenza; il Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro rimarrebbe infatti l’unico in città, con un prevedibile conseguente mal gestibile sovraffollamento”.
E non finisce qui, perchè la prossima settimana sarà avviata una petizione a San Giorgio e a Librino per “chiedere l’ultimazione della struttura”. Un’operazione culturale senza precedenti per Librino. Si cercherà di rendere protagonisti i cittadini e di coinvolgerli con il proprio nome e cognome per una lotta civica. Forse per la prima volta non si busserà alla porta dei residenti di Librino, per offrire un pacco di pasta o una ricarica telefonica in occasione delle elezioni. La rete ha l’obiettivo di raccogliere 3mila firme nella zona sud di Catania. Sarebbe un successo arrivare a 5 mila firme dei residenti che con grande senso civico hanno fornito il loro documento di riconoscimento. Saranno allestiti banchetti e si opererà fino a luglio.
La prossima settimana ci sarà anche un incontro organizzato dalla Cgil, Fillea e Fp Cgil di Catania di Catania dal titolo: “Quando sarà completato l’ospedale San Marco? Quanto incideranno le vicende giudiziarie dell’impresa? L’ospedale San Marco ed il suo territorio”. L’appuntamento è martedì 19 alle 16,30 nei locali della Scuola Dusmet di viale Castagnola. Introdurrà i lavori Sara Fagone, responsabile delle periferie Cgil di Catania. Sono in programma gli interventi di Giovanni Pistorio, segretario generale Fillea Cgil di Catania, del Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, del segretario generale della Fp Cgil di Catania, Gaetano Agliozzo, e del direttore generale dell’azienda Policlinico, Paolo Cantaro. A chiudere l’incontro sarà Giacomo Rota, segretario generale della Cgil di Catania. La lotta di Librino per San Marco è appena iniziata.