CALTANISSETTA – Il fatto non sussiste. Assolto Alessandro Pagano, deputato siciliano del Nuovo Centrodestra, al processo d’appello sulle presunte irregolarità nell’espletamento di un concorso all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Hanno avuto ragione gli avvocati Nino Caleca e Grazia Volo. L’accusa era abuso d’ufficio.
Il dibattimento è stato celebrato su rinvio della Cassazione che aveva annullato la sentenza con la quale Pagano era stato condannato a 5 mesi e dieci giorni. Nel marzo dell’anno scorso la Corte d’appello di Caltanissetta, infatti, aveva ribaltato l’assoluzione di primo grado, ritenendo Pagano colpevole di avere esercitato pressioni, sfruttando la sua posizione di deputato regionale che ricopriva all’epoca, sugli ex dirigenti dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta per far sì che venisse annullato, nella primavera 2007, il concorso per il posto di primario della Divisione di chirurgia. Il concorso si era concluso con il riconoscimento dell’idoneità per quattro candidati. A quel punto, secondo l’accusa che non ha retto al vaglio dei giudici, Pagano avrebbe esercitato pressioni per favorire il chirurgo Silvio Morini, nominato primario all’inizio del 2008.
Alla fine del primo grado, nel novembre 2010, il gup Marcello Testaquatra assolse Pagano con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Poi arrivò la condanna in appello annullata dalla Cassazione che ordinò di celebrare un nuovo processo (in caso di conferma Pagano avrebbe perso il posto in Parlamento). Oggi l’assoluzione.