Una rapina da 100 mila euro in banca, per godersi un periodo di ferie di lusso. Sarebbe questo il motivo che ha spinto tre palermitani ad assaltare il 2 agosto scorso la filiale di Intesa San Paolo a San Zenone al Lambro (Milano), per poi rifugiarsi in provincia di Reggio Emilia, a Casalgrande, dove i tre sono stati però intercettati e arrestati dai carabinieri di Pesaro, da tempo sulle tracce della banda.
Carmelo Aprile, Francesco Bono e Tommaso Rositano erano entrati nell’istituto di credito fingendo di essere armati, anche se non lo erano. Dopo aver neutralizzato il direttore, due dipendenti, due clienti e la donna delle pulizie legandoli ai polsi con fascette di plastica, avevano rinchiuso tutti in uno sgabuzzino. Per un’ora hanno atteso l’apertura della cassaforte a tempo, per poi scappare con 100 mila euro in contanti e una somma consistente di dollari Usa e franchi svizzeri a bordo di un’Audi A3, diretti a Casalgrande. Dove ad ospitarli sarebbe stato un loro concittadino, operaio, denunciato a piede libero.
La segnalazione sui banditi, che avevano agito con il volto parzialmente coperto, è arrivata anche a Pesaro, dove i carabinieri del Nucleo investigativo stavano già indagando sui tre palermitani sospettati per colpi analoghi commessi nella zona. Quando Aprile, Bono e Rositano sono stati fermati, su disposizione del pm di Reggio Emilia Marco Niccolini, avevano già le valige pronte per la vacanza. Il bottino è stato interamente recuperato, mentre a bordo dell’Audi c’erano parte degli abiti indossati durante la rapina.