Palermo, assalto alla Cioccolateria: "Colpita con una stampella"

L’assalto alla Cioccolateria: “Sangue e paura, colpita con una stampella”

Chiara è una delle vittime dell'aggressione: "Siamo sotto choc"

PALERMO – Stavano lavorando, era una giornata come tante. Si sono improvvisamente trovati davanti i tre aggressori, un uomo e due giovani. Secondo quanto raccontano i dipendenti della Cioccolateria Lorenzo di via Quattro Aprile, a pochi metri da piazza Marina a Palermo, il primo si muoveva con delle stampelle, i due ragazzi erano armati di tirapugni. La violenza è esplosa nel giro di pochi minuti.

“Volevo aiutare il mio collega”

Chiara, la pasticciera, è tra le quattro vittime dell’assalto avvenuto domenica 6 luglio. “Hanno ferito anche me, stavo cercando di aiutare il mio collega che nel frattempo era stato preso di mira e sanguinava. Gli urlavano che quei pugni erano per Vincenzo, il nostro titolare. Non si fermavano, una violenza inaudita. Sono stata improvvisamente colpita con una stampella, dritto sulla pancia, poi al gomito. Solo per puro caso non sono rimasta ferita ad un occhio, mentre cercavo di divincolarmi. Ci siamo sentiti impotenti, siamo stati presi alla sprovvista e non potevamo reagire, sarebbe finita molto peggio”.

“Ci siamo sentiti impotenti”

Momenti terribili, durante i quali erano anche presenti alcuni clienti. “L’altra mia collega si è chiusa in giardino con le persone che si trovavano ai tavoli, ma gli aggressori armati di tirapugni non si sono fermati. Un altro dipendente ha riportato ferite alla tempia e alle scapole, siamo tutti sotto choc. Non potevamo fare altro che cercare di difenderci. Sono andati via soltanto quando abbiamo detto che stavano per arrivare i carabinieri – prosegue Chiara -. A quel punto ci siamo chiusi dentro, sconvolti e sanguinanti”.

“Non possiamo convivere con la paura”

Stamattina i dipendenti e i titolari si sono incontrati in via Quattro Aprile: “Uno degli uomini che ci ha aggredito stava tranquillamente passeggiando. Era con le sue stampelle, non ci ha nemmeno guardato”, dice Chiara. “E’ assurdo, non possiamo convivere con la paura”. Un racconto sconvolgente, che ha come scenario un locale nel cuore del centro storico e amato da tutti in città. A dimostrarlo sono le migliaia di condivisioni del post pubblicato sui social dalla titolare, Roberta Milazzo, che nella serata di ieri, 7 luglio, ha scritto ciò che è accaduto sulle pagine dedicata alla Cioccolateria, annunciando una momentanea chiusura.

Parole confermate a LiveSicilia: “Non ce la sentiamo adesso di tornare al lavoro – ha detto – siamo, ci sentiamo sfiniti per la notte in ospedale, le ore in caserma, il tempo passato a contenere la paura, a ricompattare i pensieri. Per questo per la prima volta da dicembre 2011, abbiamo deciso di non aprire”. Quello che è accaduto ha provocato una forte indignazione tra chi da tempo frequenta il locale “nato come un luogo di pace e amaramente violato”, ha aggiunto Roberta.

L’ondata di solidarietà

Un’ondata di solidarietà che chiede contemporaneamente interventi concreti per fronteggiare l’escalation di violenza che da mesi, ormai, si registra a Palermo. I comitati civici hanno manifestato la propria vicinanza ai titolari, così come tanti commercianti del capoluogo siciliano. “Ma non è possibile andare avanti così – si legge -. Palermo città accogliente? In questo modo scapperanno anche i turisti”.

Il grido d’allarme

Già nei giorni scorsi il grido d’allarme si era fatto più forte, con Federalberghi e Confesercenti che hanno chiesto l’intervento dell’esercito. Intanto, l’assessore comunale Maurizio Carta ha assicurato ai titolari un potenziamento dei controlli della polizia municipale nella zona, mentre tanti cittadini hanno proposto una colazione all’insegna della solidarietà non appena la Cioccolateria Lorenzo riaprirà.

“E’ inaccettabile”

“È inaccettabile che un’attività commerciale e i suoi lavoratori debbano affrontare simili aggressioni – dice il presidente della prima circoscrizione, Giovanni Bronte – peraltro scaturite, a quanto pare, da un pretesto futile come un bidone dell’immondizia mal posizionato. Mi addolora profondamente apprendere di questa violenza e della paura che ha generato, tanto da spingere i gestori a considerare la chiusura del locale per timore di una seconda ondata di aggressioni. Questo è un segnale allarmante che non possiamo ignorare”.

Come ho ribadito nei giorni scorsi, è urgente e indispensabile – prosegue – che le istituzioni diano un segnale forte e chiaro. È fondamentale che vengano adottate misure concrete per proteggere i cittadini e le attività commerciali della nostra città, garantendo loro la sicurezza necessaria per vivere e lavorare serenamente. Non possiamo permettere che la paura prevalga sulla legalità e sulla libertà di impresa. Siamo al fianco di Enzo, Roberta e di tutti i dipendenti della Cioccolateria Lorenzo, e chiediamo alle autorità competenti di agire con la massima risolutezza per individuare i responsabili e ripristinare un clima di sicurezza e fiducia per l’intera comunità”.


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