Palermo, l'armiere e il sospetto che porta al vecchio boss

“Qua al Villaggio vado…”: l’armiere e il sospetto che porta al vecchio boss

L'arsenale nel garage e il laboratorio nella villa di lusso

PALERMO – “Qua al Villaggio vado… non è che puoi fare domande questa è stata usata non è stata usata”, diceva Filippo Cimilluca di Ciminna. Che aggiungeva: “Io l’ultima volta bellissima, nuova, nuova”.

Il boss della Pizza Connection

Secondo la Procura di Palermo, l’uomo stava parlando della pistola che doveva comprare da qualcuno nel rione Villaggio Santa Rosalia di Palermo. Il destinatario finale dell’arma era Salvatore “Sal” Catalano, 83 anni, boss della “Pizza Connection”, quando negli anni Ottanta la mafia esportava eroina da Palermo negli Stati Uniti.

Entrambi sono stati arrestati per estorsione in un recente blitz dei carabinieri. Nelle conversazioni intercettate discutevano di armi “a canna corta e lunga” comprate l’anno scorso. Il riferimento al Villaggio Santa Rosalia impone agli investigatori un approfondimento. Il quartiere è lo stesso dove è stato trovato l’arsenale dell’uomo considerato un punto di riferimento in città per chi cerca un’arma.

L’armiere nullatenente

Antonino Adelfio, pregiudicato di 55 anni, avrebbe nascosto in un garage di via Filippo Marini quattordici tra revolver e pistole semiautomatiche, 1.431 tra cartucce, bossoli e proiettili, 8 caricatori e 4 silenziatori. Erano nascosti in un’intercapedine ricavata nel controsoffitto.

Dopo averlo arrestato nei giorni scorsi i finanzieri hanno perquisito la sua villa in via Francesco Zerilli a Ciaculli. Aveva allestito un laboratorio per modificare e fabbricare le armi. Una residenza, la sua, arredata in maniera pacchiana ma con mobili costosi e con tanto di impianto di videosorveglianza. Elementi che denotano un alto tenore di vita, nonostante l’indagato risulti nullafacente e nullatenente.

Troppe armi a Palermo

Negli anni sarebbe diventato un punto di riferimento negli ambienti della criminalità, organizzata e non. Chi cercava una pistola sapeva dove andare a bussare. E purtroppo sono tante le persone che girano armate in città.

I finanzieri del gruppo Ponto impiego prima di intervenire hanno monitorato uno strano viavai in via Filippo Marini. Ora gli accertamenti dovranno stabilire se le armi sequestrate siano state utilizzate in recenti fatti di sangue.


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