PALERMO – La ragazzina era affacciata al balcone. Vide degli strani movimenti. Alcuni tecnici stavano lavorando “dalle monache”.
Prese il telefonino e fotografò la scena in piazza Danisinni, quartiere popolare di Palermo nella zona di piazza Indipendenza. Non erano tecnici, ma carabinieri che cercavano di mimetizzarsi mentre piazzavano le telecamere.
La ragazzina vestì i panni di vedetta per i mafiosi. Con un passaparola rapido la notizia arrivò a Giuseppe Incontrera e da lui a Giuseppe Di Giovanni. Il primo è stato assassinato, il secondo è finito in carcere con l’accusa di essere l’ultimo reggente del mandamento di Porta Nuova.
Così Incontrera, boss della Zisa, raccontava la vicenda ad un amico poco prima di essere ammazzato: “Ero io con mio compare (Di Giovanni ndr)… gli ha fatto le fotografie con lo zoom… dice erano tutti ai Danisinni ti giuro sui bambini… stanno montando cose al mille per mille… mi deve venire un tumore… io e mio compare siamo rimasti scioccati”.
Scoprire quella telecamera non ha cambiato il loro destino. Erano braccati dai carabinieri, che usavano mille occhi. Quelli elettronici delle telecamere e pure quelli degli uomini in divisa appostati per le strade dove si spaccia droga.
Resta l’immagine impietosa del radicamento di Cosa Nostra in grosse sacche della città. L’immagine di una ragazzina, “una picciuttedda”, che “ha fatto la fotografia e l’ha fatta vedere a me e a mio compare”, pronta ad aiutare i boss nel regno di Di Giovanni prima e di Tommaso Lo Presti poi.
Avviene in tante zone di Palermo, rione Danisinni compreso, dove la contiguità mafiosa si scontra con la voglia di riscatto. Nel quartiere ci sono spazi di accoglienza e promozione sociale. Merito del lavoro della “Fondazione insieme per Danisinni” e della Chiesa, in particolare della parrocchia di S. Agnese.
Un tentativo di rigenerazione urbana e sociale. Un anno fa è stato presentato al Comune il progetto per il nuovo asilo comunale. Il riscatto passa dall’impegno di tutti, innanzitutto delle istituzioni, ma la strada è ancora lunga.