Palermo, atti sessuali con una sua studentessa. Prof arrestato

Atti sessuali con una sua studentessa. Professore arrestato e processato

Una storia drammatica

PALERMO – È una storia drammatica che emerge solo ora che è approdata in aula. Alcuni mesi fa un professore cinquantenne è stato arrestato ed è imputato per atti sessuali con una minorenne. Ha avuto una relazione con una sua studentessa di 16 anni. Una relazione iniziata con un appuntamento, proseguita con l’invio di foto di nudo della ragazza e culminata in un rapporto sessuale.

Agosto 2024. Le lezioni in un istituto superiore pubblico di Palermo sono finite. La ragazzina è stata promossa. Ama studiare ed ha sempre raggiunto buoni risultati. Nessun segnale di disagio e comportamenti anomali. Una vita tranquilla, la sua. Il primo campanello d’allarme suona quando racconta che esce con un’amica, ma la madre scopre che la compagna è da tutt’altra parte.

La donna inizia a fare domande, ma le risposte sono sempre più evasive. Arriva il giorno in cui spiega che si frequenta con un ragazzo. Perché tanto mistero per qualcosa che si inserisce nel solco della normalità? È una bugia. Un pomeriggio torna casa e i genitori, con i quali c’è sempre stato un ottimo rapporto basato sulla fiducia e il rispetto, pretendono di sapere la verità. La sedicenne traballa, ma è il suo cellulare a svelare il primo e decisivo indizio.

La madre compone l’ultimo numero in memoria, risponde una voce maschile che però chiude la conversazione in fretta. I genitori mettono la figlia alle strette: o riferisce a chi appartiene quel numero o andranno alla polizia (ci sono andati lo stesso). La studentessa confessa la sua relazione. Dice di amare il suo professore e non vuole rovinarlo.

Il suo cellulare, scatola nera delle nostre vite, svela altre verità. In una cartella la ragazzina ha conservato gli screenshot delle sue conversazioni con il professore. Ci sono foto in cui posa nuda. La studentessa comprende che è giunto il momento di dire la verità. Racconta di essere stata a casa del professore una decina di volte.

All’inizio si era appassionato al suo modo di spiegare. Le ha fatto amare la materia che insegna. I primi appuntamenti e infine gli atti sessuali. La madre ripensa ad alcuni episodi avvenuti mesi prima che non possono essere svelati per mantenere l’anonimato della giovane protagonista che è tornata ad affrontare la quotidianità con serenità. Non ha vissuto, però, un periodo facile.

Oltre alla foto spuntano lettere d’amore e piccoli regali, spia di una relazione morbosa. Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Maria Rosaria Perricone, l’imputato avrebbe sfruttato la sua posizione per approfittare della ragazza. L’avrebbe irretita per far sì che assecondasse i suoi desideri sessuali. Il docente si difende: sarebbe stata la studentessa a chiedere di andare molto oltre il confidenziale rapporto fra professore e studentessa. Lui all’inizio si sarebbe rifiutato, ma poi ha ceduto.

La ragazzina e i genitori sono costituiti parte civile nel processo che si sta svolgendo davanti alla quinta sezione del Tribunale presieduta da Vittorio Alcamo.


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