Il ritiro è iniziato e la parola passa a Silvio Baldini.
Il tecnico del Palermo, dallo stadio “Renzo Barbera”, è intervenuto in conferenza stampa per commentare l’inizio della preparazione estiva, il calciomercato e gli obiettivi per la prossima stagione di Serie B:
“In tutte le cose ci può presentare in due modi: o ci si mette la faccia e si dice quello che si pensa o ci si nasconde dietro le pieghe dell’ipocrisia, la seconda l’ho rimossa dalla mia vita. Soriano ha detto che dobbiamo fare un campionato tranquillo, sereno e di transizione ma non fa per me. Non mi interessa la paura che le cose vadano male, alleno il Palermo convinto che possa andare in serie A. La mia convinzione è questa, continuerò a crederci come fatto finora. La mia fede è talmente grande che non mi fa paura niente, sono pronto per questa nuova sfida e aspetto l’inizio del campionato per mettermici con grande impegno perché non sarà una passeggiata. Io so che il Palermo otterrà la promozione in serie A.”
Trattative e Brunori
“Delle trattative per correttezza parla Castagnini. Io sono fiducioso che quando inizierà il campionato il Palermo avrà una rosa competitiva e non avremo paura di niente. Non dobbiamo cominciare a nasconderci dietro ai falsi problemi, non manca niente. La vita mi ha insegnato che non esistono i problemi ma solo situazioni da risolvere. Tutti vogliono darmi una squadra competitiva, mi è stato chiesto di fare un campionato tranquillo e sereno ma non mi piace. Mi piace vivere nel pericolo e con l’adrenalina perché mi fa sentire vivo, è il mio modo di essere e non da sbruffone o da presuntuoso. L’ho detto anche a Soriano, poi sono andato anche oltre ma forse ho esagerato. Quando a marzo hanno iniziato la trattativa con il Palermo in base ai loro dati e agli algoritmi sembrava impossibile che andassimo in Serie B, ma poi ci siamo riusciti. Si esclude sempre la cosa più importante ovvero l’emozione, quando un giocatore si sente importante quando si allena si migliora, se non si sente importante non potrà mai migliorare. Sono sereno, devo solo aspettare quando c’è una difficoltà di affrontarla con grande razionalità”.
Baldini e il City Football Group
“Loro sapevano chi ero, forse le informazioni mettono dalla mia parte una parte di follia che secondo me è solo razionalità. Ho vinto con l’Empoli un campionato dalla B alla A nella quale c’erano Genoa, Sampdoria, Napoli, tutte squadre che avevano vinto lo scudetto ma alla fine non conta. La storia è importante per il passato ma per il presente ci vogliono giocatori con fame, con voglia di correre e di arrivare. Quando mi sono espresso con loro ho spiegato perchè ho fiducia in questo gruppo. Se mi mettessi a parlare del possesso palla di Guardiola sarei un presuntuoso, ho parlato quindi di Cartesio che insegna che la realtà esiste per quello che vedo. Non è scetticismo, è un modo di arrivare alla realtà attraverso un dubbio. Io parto da un dato: il Palermo nelle ultime 12 partite ha fatto 10 vittorie e 2 pareggi, tutte partite di grande livello perché giocavamo i play-off. Semifinale e finale 4 vittorie senza subire un gol e prima venivamo da 6 trasferte vinte di fila, tra cui anche Monopoli e Bari. Siamo la squadra che ha fatto più gol fra A, B e C, dopo Catanzaro abbiamo perso solo una volta. Io mi baso sulla realtà, non vengo qui e mi sento l’eroe o faccio lo sbruffone, io so che la realtà è questa e ce la possiamo giocare con tutti anche in Serie B. E’ normale che più giocatori bravi abbiamo più possibilità di vincere abbiamo ma partiamo da quelli che abbiamo, senza paura, e diciamo che l’obiettivo è giocarmi il campionato sperando che l’anno prossimo saremo qui a commentare con chi giochiamo la prima giornata di Serie A. Sarebbe più facile oggi dire che mi è stato chiesto di fare un campionato tranquillo e di valorizzare lavoro e giovani, io non mi sento ancora uno che deve andare a giocare a bocce per passare la giornata, fin quando il mio spirito è questo io ci metto la faccia, anche a rischio di contestazione se le cose vanno male perché fa parte del gioco. La mia grande fede mi aiuta a credere che i miracoli non sono un caso ma possono esistere, noi non abbiamo vinto per un miracolo ma abbiamo tirato fuori il meglio da ogni giocatore. Se lo faremo anche con quelli che avremo in questo campionato sono sicuro che ce la giocheremo per la Serie A. Quando loro mi hanno sentito ragionare così hanno capito che non c’è niente di folle in me, sono solo una persona razionale che ama questo mestiere e sono ben felici di questo”.
Colmare il gap
“Noi dobbiamo credere in noi stessi, i numeri detti prima fanno capire che possiamo giocare benissimo anche in Serie B. Quando giochi con il Genoa, con il Cagliari o con il Venezia giochi due volte in un anno. Se tu sei concentrato e attento anche se sulla carta sono più forti li puoi battere. Bisogna crederci sempre facendo le cose in un certo modo, senza pensare che si vince solo con la fede ma con lavoro.”
La conferma di Castagnini
“Durante i playoff è stato scritto diverse volte che Castagnini non sarebbe stato confermato. Era l’unico senza contratto, siccome so che uando le persone sono in difficoltà sono vulnerabili bisogna staegli vicino e dargli riconoscenza. Mi sono schierato dalla sua parte pur sapendo che questo mio modo di essere non era una imposizione ma era per dare equità e giustizia a chi aveva partecipato a questo campionato. Se avesse avuto il contratto mi sarei stato zitto e sarei rimasto in disparte ma essendo un scadenza non mi sembrava giusto che lui fosse l’unico a non usufruire del successo del Palermo. Quando 18 anni fa Zamparini mi ha licenziato io sono rimasto solo, non è interessato a nessuno ma ora per me ricordarmi di allora è una cosa bellissima perchè riconosco un percorso che la fede mi ha fatto apprezzare ancora di più. Non è stata una punizione, è stato un modo per vedere che anche nelle difficoltà si può ricavare qualcosa di più grande, qualche volta la sconfitta vale più di una vittoria come quella di Francavilla della passata stagione, da quella gara non abbiamo più perso”.
Rinforzare l’organico
“La società sta lavorando per cercare di migliorare l’organico cioè mettere in competizione chi rimane con dei giocatori bravi e che tecnicamente abbiano qualcosa in più. Sul numero non lo so, dipende dalle manovre del mercato, sono cose non di mia competenza. Io devo avere rispetto dei giocatori che alleno. Devo ragionare sempre per quelli che ho e ricavare da loro il 100%. Quando inizierà il campionato e finirà il mercato vedremo quelli che saremo, il mio compito è valorizzare chi ho e non parlare di chi non ho”.
Amichevoli pre-campionato
“Cercheremo ogni settimana cercheremo di organizzare un’amichevole, è chiaro che la prima che faremo sarà abbordabile e poi credo che dovremo giocare con squadre importanti. Ci devono ancora comunicare il programma, non abbiamo definito tutto ma prima di arrivare alla Reggiana dovremo fare come minimo tre amichevoli per arrivare in condizione e giocarci il passaggio del turno”.
Tifosi e Brunori
“I tifosi venendo in quarantamila sono stati determinanti, il tifo ha fatto sentire la squadra importante e senza di loro non ci sarei mai riuscito a fargli fare la differenza. Non sono stato io, è stato il pubblico a dargli questa forza. Brunori secondo me può fare gol anche in serie A, ha fatto il miglior gol dei tre gironi di C a Monopoli, significa che questo ragazzo ha dei numeri importanti. Per me si può ripetere facendo anche più gol, l’importante è non nascondersi davanti alle difficoltà. Non ci si nasconde dietro alle squadre e alla categoria, si attraversa la strada nonostante tutto e sono convinto che il Palermo arriverà in fondo e si giocherà la Serie A”.
I rumors su De Rose
“Io so che De Rose è qua e sta con noi volentieri. Io non ho informazioni che lui possa andar via, è il nostro capitano e un giocatore importante. Da quando sono venuto ha dato un enorme contributo alla vittoria del campionato, non le saprei rispondere”.
Il ritiro in città
“Ho fatto la scelta più logica ovvero fare il ritiro dove poi giocheremo. Dobbiamo acclimatarci qui e i giocatori devono capire che per la gente il Palermo non è solo una squadra di calcio ma rappresenta la loro cultura e le loro radici. E’ inutile andare in montagna e poi arrivare qui e ci vogliono dieci giorni perché qui fa caldo e lì faceva fresco, noi non facciamo le cose per moda. I dati scientifici dicono che se uno si allena nel posto dove deve giocare ha più possibilità di stare bene il giorno che inizia il campionato, poi secondo me c’è il vantaggio del far vivere la città ai giocatori perché fa capire che questa maglia è pesante e va sempre rispettata”.
Affiatamento e compattezza
“Queste componenti sono fondamentali in qualsiasi campionato, senza non si va da nessuna parte. La cosa fondamentale è sempre il gruppo. Guardate l’Italia quando ha vinto nell’82 e nel 2006 i Mondiali, tutti e due gli allenatori avevano scelto il gruppo ai singoli giocatori”.
I singoli
“Peretti si era già allenato con noi a gennaio prima del mercato quindi lo conoscevo già, è un bravissimo ragazzo e ha dimostrato di avere qualità. Broh ha vinto il campionato con il Sudtirol, è con noi ma si è guadagnato la Serie B sul campo. Non partono indietro ma alla pari degli altri, durante il percorso li valuteremo e vedremo se sono giocatori importanti ma loro come gli altri, tutti sono sotto esame. Su Floriano ho già speso parole, spero spero che venga accettato il suo contratto e ci possa raggiungere. E’ stato determinante nei playoff e mi sembrava giusto che rimanesse con noi. Domani o dopodomani ci dovrebbe raggiungere, vorremmo riconfermarlo nonostante l’età. Su Pelagotti e Odjer la società ha fatto la scelta di lasciarli liberi, abbiamo tirato una riga si chi c’è a disposizione e si è deciso di non rinnovargli il contratto”.
La campagna abbonamenti
“Io non incentivo nessuno, faccio l’allenatore. I miei non sono proclami, non dico che mi sento di giocare per la Serie A per folklore o per lanciare slogan ma perché mi sento vivo quando mi assumo delle responsabilità. Non mi piace nascondermi, finché posso cerco sempre di ottenere il massimo avendo il coraggio di dirlo e di farlo. I tifosi hanno dimostrato il loro amore e che quando c’è bisogno ci sono, bisogna solo battergli le mani e basta”.
Primavera e settore giovanile
“Sicuramente guarderò ai giovani, noi teniamo conto del patrimonio che ha la squadra, se ci sono giocatori che hanno i requisiti giusti faranno parte della prima squadra. Se quando un ragazzo gioca dimostra di essere bravo e di fare la differenza è giusto che venga preso in considerazione e che venga quantomeno ad allenarsi con la prima squadra. Ho allenato Corona durante il periodo Covid, quando sono rientrati tutti poi ho fatto altre scelte, auguro anche a lui di mettersi in mostra e di essere un giorno in grado di poter far parte della prima squadra. Per quanto riguarda Silipo e Felici quando ho detto che con loro ho sbagliato non ho fatto uno sbaglio premeditato, intendevo che avrei dovuto essere ancora più bravo nel cercare di valorizzarli. Non gli ho dato il 100% ed era un errore mio, quando però mi hanno dimostrato che erano pronti li ho fatti giocare, come Silipo nel finale di campionato. Mi è dispiaciuto per Felici che alla fine si era un po’ perso ma in quel momento non potevo aspettare nessuno. Il ragazzo comunque ha dimostrato di avere qualità e che non gli manca nulla, deve solo avere più fiducia in sé stesso.”
Zavagno e giocatori orbita City
“Zavagno è una persona molto alla mano, si è messo al nostro livello per dare una mano. Ha un bel feeling con Castagnini e anche io mi trovo benissimo. Per il resto quando abbiamo un problema, come ha detto Soriano, se c’è bisogno ci sarà un aiuto”.

