PALERMO – Davide Ballardini si presenta, ancora una volta. Una conferenza stampa in cui è stato ribadito che non sarà facile, per il tecnico ravennate, ritrovare una realtà in cui lo spogliatoio ha dato più di una volta attestati di stima e di vicinanza a chi lo ha preceduto, quel Beppe Iachini che ha visto chiudersi sul più bello l’avventura in rosanero.
La conferenza stampa inizia in maniera inedita, cioè con il collegamento via Skype del presidente Maurizio Zamparini, il quale spiega una volta e per tutte le motivazioni che lo hanno indotto a prendere una decisione dolorosa, ovvero l’esonero di Beppe Iachini: “È una serata triste per me, lasciare a casa un amico come Iachini è ancora un trauma che devo digerire. Non è una decisione facile. È mio dovere prendere decisioni da presidente e da imprenditore, nell’interesse del Palermo, come ho sempre fatto, nel bene e nel male. Il mio giudizio e la mia decisione è stata lunga, ponderata, supportata da tanti consulenti a cui ho chiesto come andava il Palermo. C’era anche una situazione interna preoccupante, la zona retrocessione, pur con la vittoria di domenica, è a tre punti. Se non avessimo vinto, come meritavamo per via del gioco, saremmo ancora in zona retrocessione piena. Ma la fortuna ha girato per noi”.
“La prestazione di Napoli mi ha deluso in pieno – prosegue Zamparini – , soprattutto l’atteggiamento della squadra e le giustificazioni dell’allenatore, che parlava del numero di gol che il Napoli faceva nelle ultime gare. L’involuzione del gioco della squadra e un atteggiamento del tecnico quasi in conflitto con la società, erano cose che non volevo. Mi dispiace per Iachini, io e la società non eravamo in sintonia con lui, specialmente quando fece quella uscita sui media, in cui diceva di non essere contento per la campagna acquisti e che il Palermo era scarso. Un allenatore che non crede nella squadra non è consono alle mie abitudini. Non siamo scarsi ma nemmeno top, a gennaio interverrò per prendere 3-4 elementi che miglioreranno la squadra. La scelta del nuovo allenatore è stata meditata, da tempo chiedevo a Guidolin di tornare”.
Zamparini ha poi parlato della scelta caduta su Davide Ballardini, uno con cui non si lasciò benissimo nell’estate del 2009, ma che porta con sè un entusiasmo che è alla base della risalita in classifica del suo Palermo: “Ballardini conosce la piazza e ha fatto benissimo a Palermo. Non ho molto da dire, lo ringrazio per aver accettato questo incarico, lo ha fatto con entusiasmo. Se c’è una cosa che finora è mancata al Palermo, specialmente nelle ultime partite, è l’entusiasmo. Senza, nel calcio, non si va da nessuna parte, e io voglio ritrovarlo assieme a questa squadra. Iachini ha allenato una squadra data per scarsa, ma in realtà composta da giocatori che reggono benissimo la serie A. Abbiamo una buona squadra anche quest’anno, per cui sono convinto che Ballardini farà benissimo”.
Non mancano, da parte del patron, promesse sul mercato di gennaio: “Intendo prendere 4 giocatori che possano fare la differenza. Abbiamo una buona squadra, ma la differenza può farla solo Vazquez, ci manca qualcosa in tutti i reparti e dovremo prendere giocatori di grande qualità”.
Dopo la frase di commiato di rito di Manuel Gerolin, la parola passa a Ballardini: “Ci sono tante squadre nel giro di tre punti, penso che ad oggi questa sia la classifica che il Palermo ha meritato e guadagnato. Si perdono partite che non si meritano di perdere, e altre si vincono anche quando lo meriti. I punti non sono tantissimi, ma non sono nemmeno pochi. Che i giocatori siano legati all’allenatore mi fa piacere, vuol dire che sono uomini seri e hanno lottato per la maglia e per la squadra insieme al precedente allenatore. Su nove stagioni sono subentrato otto volte, in alcuni casi anche in terza battuta”.
L’ago della bilancia della sua seconda avventura a Palermo potrebbe essere Franco Vazquez, ma Ballardini sa già che tasti toccare con lui e con gli altri elementi della rosa: “Franco è certamente un giocatore offensivo, giustamente gioca alle spalle della punta. È un giocatore di grandissima qualità e abilità, mi pare anche che sia generoso nell’aiutare la squadra senza palla, non può fare solo la prima punta. Ci sono tanti giocatori bravi in rosa, questa forza la dobbiamo mettere per fare bene entrambe le fasi di gioco. In attacco abbiamo Gilardino, che è ancora un signor attaccante. Alle sue spalle c’è più di un giocatore che possa giocare in quel ruolo. Chi mi ha preceduto non è stupido e sa dove mettere i giocatori in campo. Ognuno di noi ha il suo credo e il suo metodo di lavoro, il mio è buono quanto quello di un altro. Lui è bravissimo ad anticipare il difensore sui cross dal fondo, o a staccarsi dalla marcatura, ma non è bravo a fare solo quello. Sa legare il gioco, sa buttarsi negli spazi. Quindi dà tante varianti nel gioco offensivo. Nel 4-3-1-2 le nostre ali erano Cassani e Balzaretti e i centrocampisti stavano più dentro al campo. Ora valuteremo se mandare i terzini o le mezzeali sul fondo, ma vorrei che i centrocampisti attaccassero di più la porta. Gilardino, in ogni caso, è buono a fare un po’ tutto”.
La mente di Ballardini è rivolta già alla sfida contro la Lazio, proprio la squadra che causò la separazione dal Palermo sei anni fa: “Alla Lazio c’era una situazione particolare, mi hanno sempre detto che ero la persona giusta al momento sbagliato, in quanto c’erano giocatori che giocavano prima che arrivassi e poi non hanno più giocato o erano fuori rosa. Ora la Lazio è una squadra importante del nostro campionato, siamo consapevoli che affronteremo una squadra fortissima ma dobbiamo andare là e cercare di fare ciò che siamo capaci”.