PALERMO – La scena si ripete. Un altro caso di overdose di un bambino di appena 18 mesi a Palermo. Il piccolo era arrivato ieri sera, dopo avere ingerito droga, al pronto soccorso dell’ospedale Di Cristina. La corsa in ospedale è partita da un’abitazione nella periferia di Palermo.
Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura per i minorenni. Dopo le cure dei medici il bimbo sta meglio ed è stato affidato al direttore sanitario del Di Cristina. Negli ultimi mesi sono dieci già i bambini portati dai familiari in overdose dopo avere ingerito droga per lo più hashish e marijuana.
L’ultimo caso era avvenuto agli inizi di dicembre. Una bimba di un anno e undici mesi era in overdose dopo avere ingoiato della marijuana. I genitori sono degli abituali consumatori di droga.
Gli esami tossicologici effettuati sulla bambina hanno evidenziato l’assunzione di cannabinoidi. I sanitari hanno effettuato la segnalazione all’Asp di Palermo e ai servizi sociali del Comune di appartenenza che adesso dovranno ricostruire la dinamica dei fatti.
La procedura prevede che saranno sentiti i genitori. Quasi certamente si allungherà la lista dei racconti inverosimili. In passato i genitori si sono difesi sostenendo che i figli avessero preso la droga per strada, magari era rimasta attaccata alla suola delle scarpe. G
li investigatori che hanno subito informato la Procura per i minorenni, guidata dal magistrato Claudia Caramanna. Si tratta di indagini delicate, che possono portare, come è già accaduto, all’affidamento temporaneo al direttore sanitario dell’ospedale in attesa degli ulteriori accertamenti sul contesto familiare, oppure, nei casi più gravi, all’intervento più deciso del tribunale, per far decadere la responsabilità genitoriale.
La Procura per i minorenni indaga su decine di casi. Per sette di essi è già partita una richiesta di affidamento dei bambini ad una comunità e i genitori sono stati convocati in Tribunale. Viene ritenuto necessario l’allontanamento dal contesto familiare. Spetta al Tribunale prendere una decisione complicata. Non tutti concordano su una eventuale scelta radicale.