PALERMO – Chi era il secondo uomo in fuga dopo il furto al “Penny market” di via Giuseppe Sciuti a Palermo? I carabinieri stanno cercando di ricostruire gli spostamenti di Fabio Ferilli, l’unico finora arrestato. Analizzano la sua rete di contatti e frequentazioni.
Di sicuro la notte del colpo ha tentato di scappare assieme ad un altro uomo, di cui si sono perse le tracce. Ferilli è nato a Marino, ufficialmente residente ad Anzio, ma domiciliato a Pomezia, nel Lazio. Si trovava da qualche giorno a Palermo per preparare il colpo.
I ladri hanno rischiato grosso. Per scardinare la cassa continua all’alba del 28 dicembre hanno usato un mix di acetilene e ossigeno. L’acetilene è un gas che esplode una volta miscelato con l’ossigeno. Bisogna essere esperti per evitare il peggio.
La deflagrazione ha mandato in frantumi una parte del soffitto del supermercato, ospitato al piano terra di una palazzo. I residenti hanno dato l’allarme. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno visto due persone fuggire a bordo una Fiat 500.
Le targhe erano state oscurate con del nastro isolante. Durante l’inseguimento l’auto ha percorso contromano viale delle Alpi e ha attraversato il semaforo rosso all’incrocio con via Principe di Paternò. La folle corsa si è arrestata solo quando la Fiat 500 è andata a sbattere contro una Peugeot 107 ferma al semaforo.
A quel punto Ferilli è stato bloccato mentre tentava di scappare a piedi. L’altro uomo è fuggito. Erano da soli? Non è escluso che qualcun altro facesse da palo durante il furto.
Nella Fiat 500 c’erano i soldi del bottino, 18 mila e 95 euro, un paio di bombole, un cavo elettrico di accensione per detonatore, e altri arnesi.
