PALERMO – Il magistrato ha sbagliato durante l’aggiudicazione di una casa all’asta. La Presidenza del Consiglio dei ministri deve risarcire l’acquirente. Quest’ultimo, a cose fatte, si è accorto di avere acquistato il solo diritto di superficie e non la piena proprietà del bene.
Per mettere le cose a posto ha dovuto sborsare, oltre ai 100 mila euro già pagati per la casa, altri 17 mila euro.
“Giusta è fatta”, spiega l’avvocato Salvatore Bidera Miceli, difensore di un palermitano di 47 anni, che si è rivolto al Tribunale di Caltanissetta dopo avere scovato l’errore commesso da un giudice in servizio alla sezione Esecuzioni immobiliari del Tribunale di Palermo.
Ha cercato di comporre la lite in via stragiudiziale, ma alla fine è stato costretto a ricorrere al giudice. Il collegio, presieduto da Marcello Testaquatra, ha confermato l’errore del collega magistrato palermitano che nel 2016 aveva trasferito all’asta il mero diritto di superficie della casa al posto del pieno diritto di proprietà dell’appartamento che si trova nel rione Bonagia.
La Presidenza del Consiglio dei ministri, citata in giudizio, dovrà ora pagare sia i 17.700 euro che le spese legali. È stata riconosciuta la responsabilità civile del magistrato.
“Grande soddisfazione personale e professionale per aver ottenuto la riparazione di un danno ingiusto mediante la dovuta tutela risarcitoria. Con l’assistenza attenta e costante di un singolo – spiega l’avvocato Bidera Miceli – si sono garantiti i diritti in favore dell’intera collettività, spesso vittima degli ingranaggi della complessa macchina della giustizia”.