PALERMO – La case sono “salve”. Chi vi abita, a Mezzojuso in provincia di Palermo, non dovrà andare via. Il giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Palermo, Simona Maria Cipitì ha dato ragione a quattro soci di una cooperativa.
La “Italiana Opere srl” chiedeva di dichiarare l’inefficacia degli atti notarili con cui la “Ciba Di Baida società cooperativa” aveva assegnato gli alloggi ai soci. Questo in virtù di un credito di 270 mila euro, riconosciuto per altro dal Tribunale, che l’impresa di costruzione vanta nei confronti della cooperativa.
Chiedeva di rivalersi sui quattro soci, assistiti dall’avvocato Rosa Geraci: si sono opposti eccependo che le assegnazioni di alloggi costruiti dalla cooperativa “non sono assoggettabili all’azione revocatoria poiché atti dovuti, salvo la prova del dolo delle parti”. Dolo che in questo caso non ci sarebbe stato: gli assegnatari degli alloggi non avevano alcun “intento distrattivo”, né sapevano (incolpevole ignoranza) di arrecare un danno non potendo conoscere l’esposizione debitoria della cooperativa.
Di diverso avviso la Italiane Opere: erano a conoscenza del debito in epoca antecedete alla stipula dei contratti di trasferimento delle case impugnati. Il giudice civile ha dato ragione ai quattro soci.