PALERMO – Il Circolo del Tennis deve pagare nove mila euro per la Tari del 2019. Il Comune di Palermo ha vinto la causa di primo grado davanti alla Corte di giustizia tributaria.
Il Circolo di viale del Fante aveva impugnato l’avviso di accertamento con il quale l’Area delle entrate e dei tributi comunali aveva richiesto il pagamento della Tassa sui rifiuti individuando in circa 2 mila metri quadrati le strutture tassabili.
Il calcolo è stato fatto sulle base del regolamento comunale che, a sua volta, applica la normativa nazionale, e dopo un sopralluogo dei tecnici comunali. Il regolamento esenta dal pagamento i locali e le aree degli impianti sportivi destinati esclusivamente allo svolgimento di attività ginnico sportive, quali palestre o campi da gioco.
Il Circolo ha fatto ricorso dichiarando di aver sempre pagato la tassa per un’estensione di 500 metri quadrati, ritenendo di non dovere pagare per la restante superficie in quanto in parte “non utilizzata ai fini commerciali e di lucro” e in parte “riconosciuta come fabbricato storico”. Lo “scontro” riguardava anche il parcheggio visto che nell’avviso di pagamento si faceva rifermento ad un’autorimessa.
Il Comune di Palermo – Area delle entrate e dei tributi comunali-Servizio contenzioso – ha resistito in giudizio insistendo per la tassazione dell’area adibita a parcheggio perché la denominazione “autorimessa” era semplicemente riassuntiva di tutte le tipologie di occupazioni rientranti in quella categoria.
Quanto al resto della pretesa, certamente più sostanziosa, il Comune sosteneva che non erano presenti affatto le caratteristiche di interesse storico (non basta il fatto che sia ubicata all’interno del parco monumentale “Real Favorita”) e, in ogni caso, mai il Circolo aveva richiesto l’esenzione presentando l’apposita dichiarazione annuale.
Sul punto il collegio composto dal presidente Antonino Alabiso e dai giudici Gabriella Natale e Angelo Piraino ha concordato con la posizione dell’amministrazione comunale. La Corte ha rigettato il ricorso, condannando il Circolo anche al pagamento delle spese di lite oltre ai 9 mila euro che si aggiungono ai 50 mila già sborsati per gli anni dal 2013 al 2018 in virtù di una precedente sentenza.