PALERMO – La convocazione è fissata per questa mattina: le nuove commissioni del consiglio comunale di Palermo si riuniranno per la prima volta e, all’ordine del giorno, avranno come primo punto proprio l’elezione di presidente e vice. Una prassi ormai consolidata e che solitamente fila liscia come l’olio, visto che i giochi sono già fatti, ma in Seconda commissione, quella che si occupa di Urbanistica, le cose potrebbero complicarsi.
Il presidente designato è infatti Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia, eletto nelle file di Fratelli d’Italia e considerato vicinissimo all’assessore regionale Alessandro Aricò. L’esponente dell’area musumeciana del partito di Giorgia Meloni ha infatti ottenuto una poltrona considerata decisiva per i tanti dossier sul tavolo, nuovo Piano regolatore su tutti, ma che in realtà nella maggioranza nessuno voleva e che infatti è finita nelle mani di Fdi che ha anche l’ambito Bilancio.
Tutto liscio, dunque? No, perché il Partito Democratico, per bocca del suo capogruppo e componente di commissione Rosario Arcoleo, è pronto a chiedere alla maggioranza di puntare su un altro nome. “Una questione di opportunità”, spiega a Livesicilia alludendo al fatto che Rini è sposato con Agostina Porcaro, vicepresidente nazionale di Ance giovani, l’associazione dei costruttori. “La commissione si occuperà del Prg, del Pnrr, di numorosi lavori – continua Arcoleo – e la posizione di Rini, se fosse eletto presidente, metterebbe in imbarazzo la commissione. Chiediamo che la maggioranza faccia scelte diverse”.
Ma a obiettare è anche Giulia Argiroffi di +Europa: “Nessuno dubita della correttezza e integrità del collega Rini – dice la consigliera – ma troviamo sia inopportuna la sua candidatura alla presidenza di una commissione che ha tra i temi di sua competenza i lavori pubblici e l’edilizia privata e pubblica, gli stessi ambiti di interesse professionale della moglie, ingegnere e imprenditrice con un ruolo rappresentativo all’interno dell’Ance, associazione nazionale costruttori edili, sia a livello nazionale che locale, e dentro la cassa edile palermitana. È evidente che si tratta di questioni che in famiglia si troveranno inevitabilmente ad affrontare da punti di vista differenti, l’uno come persecutore e garante dell’interesse pubblico, l’altra come persecutrice e garante del suo legittimo interesse professionale personale e di categoria, nell’ambito dello stesso territorio. Queste considerazioni ci portano a ritenere che sarebbe meglio, nel rispetto di entrambi i ruoli, che il collega facesse un passo indietro”.
Da Rini nessun commento, ma la questione sta creando non pochi problemi nella maggioranza. La casella è infatti appannaggio di Fratelli d’Italia e un cambio metterebbe nuovamente in discussione l’impianto di tutte le commissioni, provocando uno stallo all’interno del consiglio comunale.
“La polemica sulla presidenza della commissione Urbanistica è surreale e dimostra l’inadeguatezza delle opposizioni che, pur di finire sui giornali, inventano casi che semplicemente non esistono – dice il capogruppo di Fdi Francesco Scarpinato – Non c’è alcun impedimento giuridico e legale all’elezione di Rini, nessun conflitto di interessi, nessuna inopportunità rispetto al ruolo della moglie che è nazionale e peraltro limitato alla componente giovanile dell’Ance. Chiediamo che le commissioni sì insedino e inizino a lavorare per risolvere i problemi della città, Fratelli d’Italia non ha sollevato obiezioni sulla posizione dell’architetto Giulia Argiroffi o del presidente nazionale degli architetti Franco Miceli in commissione Urbanistica perché sappiamo che ogni consigliere agisce con correttezza e lealtà e abbiamo fiducia in ognuno dei rappresentanti della città. Noi continueremo a mettere Palermo al centro della nostra azione politica, lasciamo agli altri le sterili polemiche”