Rue Pigalle. C’era una volta Edith Piaf. Un imperfetto – quello dei tempi in cui la voce irripetibile dell’interprete francese regalava la sua inimitabile narrazione musicale ed esistenziale – che torna presente, eterno: venerdì giugno alle 21.30, nello Spazio Averna Open dei Cantieri Culturali alla Zisa, per la sessione Spring/Summer 2023 di Sponde Sonore, la rassegna organizzata a Palermo da Arci Tavola Tonda, l’arte della grande Edith rivivrà nel concerto della palermitana Cristina Coltelli. Accanto a lei, canto e voce narrante, Fabrizio Milani a pianoforte e arrangiamenti e Sergio Chiti alla fisarmonica.
Quando Edith Giovanna Gassion (questo il nome anagrafico di Edith Piaf) debutta, nel 1935, il mezzo più efficace per ascoltare e tramandare canzoni era ancora la strada, dato che radio e fonografo elettrico erano ancora oggetti d’élite. Ma quando la grande Edith Piaf muore, nel 1963, la musica è diventata show business, la figura degli artisti surclassa le loro stesse canzoni e il mondo è profondamente cambiato. Edith ha attraversato tutti i suoi mutamenti, influenzando e subendo trent’anni di storia e di musica e restando impressa nell’immaginario collettivo come una delle voci più significative del XX secolo, la voce, come la ricorda il poeta Jean Cocteau, che ha saputo gridare “tutto il dolore del mondo”.
E non solo il dolore. Le sue canzoni sono un’appassionata lezione di vita. Le canzoni della Piaf si snodano all’interno della narrazione della sua esistenza, la vita di una donna che ha cantato sentimenti universali come l’amore, la morte, la necessità di vendersi, la vita e la paura di vivere. Trovando sempre la sua soluzione personale e universale. Una donna che ha vissuto fino in fondo, tra le gioie e i dolori, e che ha regalato ai suoi ascoltatori dei veri e propri inni, semplici a volte come una filastrocca, a volte buffi e grotteschi. Ora, che senso ha rifare delle canzoni che si possono tranquillamente ascoltare da casa cantate dall’interprete originale?
La risposta è nel senso stesso che Edith dava al suo cantare: il farlo dal vivo, insieme, come si fa la vita, come si fa l’amore.
Gli artisti
Cristina Coltelli è nata a Palermo. Nel 1997 si diploma presso la Scuola di Teatro di Bologna (dir. A. Galante Garrone), contemporaneamente inizia gli studi sulla Commedia dell’Arte e il teatro popolare con la compagnia Attori e Cantori di Pordenone e Ariane Mnouchkine a Parigi; Sempre nel 1997 debutta nei panni di Arlecchino con la commedia Le 99 fatiche di Arlecchino, di cui è anche autrice e regista. Nel ’96 la troviamo a fianco di Andrea Jonasson, Paola Quattrini, Ugo Pagliai e Paola Gassman nel ruolo di Francesca da Rimini in Inferno, per la regia di Lorenzo Salveti. Lavora con lo Stabile di Parma sotto la guida di Walter le Moli col quale interpreta la balia in Romeo e Giulietta e sotto la guida di Gigi Dell’Aglio che la dirige ne L’angelo sterminatore di Buñuel. Nell’estate del 2000 è a Londra presso la Royal Academy of Dramatic Art. Attrice, autrice, cantante e insegnante, si divide tra prosa, teatro fisico e musica, interpreta il ruolo di Edith Piaf nel recital musicale Rue Pigalle accompagnata dal Maestro F. Milani e fonda nel 2006 l’Associazione HERLAKING, dedicandosi alla pedagogia, agli scambi internazionali e alla produzione di spettacoli con particolare attenzione al Teatro Maschera e alla divulgazione della Commedia dell’Arte classica e sperimentale. Ha tenuto corsi e seminari di Commedia dell’Arte e uso della maschera in Italia e in Europa presso il Trinity College in Irlanda, Laghborough, Inghilterra, e la Commedia School di Copenhagen iniziando una collaborazione stabile con la Masquerade Studio (Berlino/Copenhagen). Nel 2008 torna nella sua città e diventa il punto di riferimento per il Teatro Maschera nel sud Italia, insegnando e portando i suoi spettacoli nei principali teatri di Palermo, tra cui il Libero – Stabile di Innovazione della Sicilia, e Il Teatro Biondo.
FABRIZIO MILANI – Pianoforte
Nato a Bologna ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio G. B. Martini di Bologna, diplomandosi in Pianoforte, Composizione e in Direzione d’orchestra con il maestro Maurizio Benini. Si dedica abitualmente al repertorio lirico e vocale come maestro collaboratore con numerose teatri lirici tra cui la Fondazione Toscanini di Parma, la Fondazione Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Coliseo di Porto (Portogallo). Musicista poliedrico e versatile è ideatore di diversi gruppi musicali come il Triolet, nel quale affronta repertori incentrati sul fado e sul tango, il Trio Gavroche con le musiche e le immortali canzoni francesi di Edith Piaf e il gruppo GIUCS nel quale si confronta, in sestetto, con rielaborazioni di brani classici, operistici e con la rivisitazione di musiche da film, musical e tanghi.
SERGIO CHITI – Fisarmonica
Si è diplomato in pianoforte nel 1987 al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna e perfezionato con Hector Moreno e Norberto Capelli a Firenze. Laureato al DAMS musica in Organizzazione ed economia dello spettacolo all’Università di Bologna, dal 1999 al 2018 è stato Presidente e Direttore artistico dell’associazione La Musica Interna. Vincitore di concorsi nazionali ed internazionali, svolge attività concertistica soprattutto in formazioni da camera.