BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – È senza dubbio il principale colpo di mercato messo a segno finora dal Palermo. Oscar Hiljemark, ventitreenne capitano della nazionale svedese che ha da poco trionfato al campionato europeo Under 21, ha già colpito tutti per capacità tecniche e per voglia di apprendere. Un inserimento nel gruppo rosanero che procede alla perfezione, anche grazie alla presenza del connazionale Robin Quaison, ma anche grazie alla sua capacità di capire in così breve tempo le indicazioni in italiano di mister Iachini. Il miglior segnale possibile per il tecnico, che ha indubbiamente apprezzato la determinazione del nuovo innesto a calarsi nella realtà del Palermo.
E dire che i rosa non avevano alcuno scout all’Europeo. Questo però non vuol dire che il Palermo abbia snobbato la competizione, anzi: il Palermo già conosceva benissimo Hiljemark e gli altri pezzi pregiati scesi in campo in Repubblica Ceca, tant’è che quando è arrivata la chiamata dell’intermediario Gianluca Fiorini non c’è stata la minima esitazione a voler chiudere l’affare. È stato Fiorini, da Praga, a far nascere e decollare la trattativa col club di viale del Fante, proponendo dapprima l’ingaggio del giocatore e mediando poi per il trasferimento dal PSV Eindhoven. Un affare andato a buon fine in tempi brevissimi, con l’accelerata finale del Palermo per permettere a Iachini di avere subito il giocatore in ritiro.
Uno come Hiljemark, al Palermo, può far comodo per almeno due motivi. È ben più che una semplice alternativa a Rigoni, sebbene il ruolo occupato e i movimenti richiesti da Iachini siano proprio quelli che hanno reso protagonista l’ex Chievo nella passata stagione, ma soprattutto si tratta di un elemento capace di assimilare una variazione di modulo anche a partita in corso. Duttilità e concretezza, pronte per essere messe al servizio del Palermo sin da questi giorni. Per Iachini, che ha già fatto intendere di volere un Palermo camaleontico nella prossima stagione, la presenza di un centrocampista come Hiljemark è solamente manna dal cielo.
La giovane età, infine, non deve trarre in inganno. Il ragazzo ha infatti personalità da vendere. Avere la maglia numero dieci sulle spalle basta già per capirlo, anche se prima di prenderla ha atteso la “benedizione” di Zamparini. In campo, poi, è uno che parla di continuo con i compagni. E se al termine degli allenamenti si può sentire qualche “grazie” e “perfetto”, nel rettangolo verde scappa qualche “dai!” rivolto al resto della squadra. Iachini, dal canto suo, parla con lui in italiano e non si crea alcun problema. Solo nel primo allenamento è servita la mediazione di Quaison, dopodiché Hiljemark è andato a briglie sciolte, eseguendo alla perfezione i compiti assegnati dal mister. Un ottimo inizio, senza ombra di dubbi.