PALERMO – La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta ed è stata eseguita l’autopsia su un’anziana di 84 anni, originaria di Castelbuono, morta il 7 maggio scorso nel reparto di Terapia intensiva respiratoria all’ospedale Civico di Palermo. Prima era stata operata nel reparto di Chirurgia toracica. Aveva ingoiato un osso di pollo finito nell’esofago.
Ci sono due medici indagati: il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi e il chirurgo Alejandro Bertolotti. La loro iscrizione nel registro degli indagati è al momento un atto dovuto per consentire alla difesa, rappresentata dall’avvocato Tommaso De Lisi, di nominare dei consulenti per l’esame autoptico. Stessa cosa hanno fatti i parenti della vittima che hanno presentato una denuncia tramite l’avvocato Gianluca Calafiore.
L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Daniele Sansone. La Chirurgia toracica è il reparto finito al centro delle polemiche dopo la denuncia del chirurgo Francesco Caronia. Le sue denunce sono pesanti: interventi chirurgici eseguiti male fino a causare il decesso dei pazienti, operazioni eseguite pur non essendo necessarie, cartelle falsificate.
L’anziana aveva 84 anni. Sono stati i medici dell’ospedale Giglio di Cefalù, il 3 marzo scorso, ad evidenziare l’osso di pollo nell’esofago e dirottarono la paziente al Civico di Palermo per l’operazione. Qui, secondo i parenti, la donna non sarebbe stata sottoposta alle cure corrette.
Di avviso opposto la direzione sanitaria del Civico: “La paziente ha ricevuto le cure prescritte secondo le linee guide condivise dalle unità operative. Dopo l’intervento in Chirurgia Toracica ha subito altri due interventi di endoscopia digestiva secondo le problematiche evidenziate nel caso di una paziente con grande fragilità e con limitata autosufficienza. Le fragilità e le complicanze hanno provocato il decesso”.