Dopo la vittoria casalinga contro il Parma, la corsa del Palermo verso la Champions League subisce un’altra battuta d’arresto. Artefice dello stop è la Roma di Ranieri, che vincendo per 4-1 conquista il ventesimo risultato utile consecutivo. Per far male ai capitolini, Rossi può contare su una formazione tipo, con Kjaer e Bovo centrali di difesa, Liverani a centrocampo e il tandem d’attacco Miccoli-Cavani supportati dal ritrovato Simplicio e facendo partire dalla panchina Javier Pastore. Dall’altro lato Ranieri, contrariamente alle aspettative della vigilia, manda in campo fin dall’inizio Francesco Totti, affidando la difesa a Burdisso e Juan, lasciando fuori Mexes, e schierando Brighi al posto di Perrotta.
La Roma parte meglio tenendo il pallino del gioco e costringendo gli ospiti a riparare nella loro propria metà campo. Il Palermo subisce la maggiore consistenza dei padroni di casa che se da un lato sono abili a far girare bene palla, dall’altro mancano di concretezza oltre la tre quarti rosanero. La prima occasione di passare in vantaggio capita al Palermo: Cassani scende lungo la fascia e mette al centro un bel pallone che Miccoi spedisce però alto sopra la traversa. Dopo venti minuti di partita i ritmi calano e il Palermo comincia a farsi vedere con maggiore insistenza. Lo squillo di tromba dei rosanero è un tiro di Migliaccio che a è Julio Sergio devia in angolo. Nell’arco di dieci minuti gli ospiti riescono ad invertire la tendenza del primo scorcio di partita costringendo la Roma a contenere non senza fatica le loro incursioni. Al 28′ Kjaer rischia seriamente l’espulsione per un placcaggio da rugby su Taddei che l’arbitro sanziona solo col cartellino giallo. Due minuti dopo la Roma trova il vantaggio. Sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra, Brighi gira al volo verso la porta. Il tiro non è forte, ma a renderlo è imprendibile è la deviazione di testa di Bovo che spedisce la palla in rete. Sebbene frastornati dallo svantaggio, i rosanero fanno il possibile per raddrizzare le sorti della gara. Prima ci prova Cavani ad impegnare Julio Sergio, ma il tiro potente dell’attaccante viene respinto con i piedi dall’estremo difensore brasiliano. Appena un minuto dopo, invece, è Miccoli a spedire fuori il pallone su punizione. Il tiro dell’attaccante salentino è l’ultimo sussulto del primo tempo.
Nella ripresa Ranieri tiene fuori il nervoso Totti sostituendolo con Julio Baptista. Dopo un minuto di gioco Cavani regala ai tifosi rosanero l’illusione del gol. L’uruguaiano raccoglie di petto un bel cross di Balzaretti, infatti, ma il pallone finisce fuori di un soffio. Pochi secondi dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è Bovo a spedire la palla alta sopra la traversa. I giallorossi stentano a dare ordine ai propri schemi di gioco subendo l’iniziativa del Palermo. Nel miglior momento dei rosanero la Roma trova il raddoppio con il neoentrato Baptista che approfitta di un errore difensivo di Bovo con la complicità di Kjaer. Miccoli chiede animatamente l’annullamento della rete per un fallo commesso da Taddei su Cassani nella fase iniziale dell’azione, e l’arbitro lo ammonisce. Rossi a questo punto decide di cambiare qualcosa richiamando Simplicio e lasciando posto a Pastore. Le forze fresche in realtà non cambiano le sorti della gara e al 17′ i padroni di casa trovano anche la terza rete. A realizzarla è ancora una volta Brighi, abile a calciare volo da fuori area e a insaccare la palla all’angolino. Il 3-0 taglia le gambe ai rosanero che però non si arrendono. Pastore serve al volo Kjaer davanti Julio Sergio, ma il danese spedisce alto. Al 27′ Cavani è costretto uscire per un infortunio al braccio, e Delio Rossi preferisce mandare in campo Budan. Anche la sfortuna ci mette lo zampino e al 33′ Balzaretti centra il palo. Due minuti dopo Pastore è atterrato ai limiti dell’area e, su segnalazione del guardalinee, l’arbitro concede il rigore. Sul dischetto va Miccoli che piazza all’angolino sinistro trovando il gol della bandiera. Le speranze di rimonta del Palermo, però, durano appena 120 secondi. Al 37′ infatti Riise chiude i definitivamente i conti girando in rete un bel pallone servito da Pizarro. Sul 4-1 le due squadre aspettano solo che l’arbitro fischi la fine che arriva, puntuale, al 45′ senza recupero.
Il triplice fischio consegna ai giallorossi la seconda piazza in classifica a sei lunghezze dall’Inter, e al Palermo la consapevolezza che sebbene la corsa verso la Champions non sia del tutto compromessa, qualcosa vade certamente cambiato: nove gol subiti in tre partite sono davvero troppi.