Palermo, "corri papà": la droga e il racconto di una notte da incubo

“Corri papà, aiuto”, notte da incubo: picchiato e ricattato dai pusher

I carabinieri alla Vucciria
Il racconto di un ragazzo, il terrore di un genitore

PALERMO – “Papà, corri…”. È l’alba, squilla il cellulare di un uomo che raccoglie la drammatica richiesta di aiuto del figlio. Finisce un incubo durato tutta la notte. La storia avviene alla Vucciria, dove domanda e offerta si incrociano nel mercato della droga. Ci sono giovani che si perdono e pusher che li aiutano a deragliare pur di riempire il portafogli. E ci sono padri e madri che vivono nel terrore che una telefonata annunci l’irrimediabile. Il consumo di stupefacenti è dilagante.

L’ultimo blitz

La vicenda di qualche tempo fa è stata ricostruita nell’ultimo blitz anti droga dei carabinieri. La Procura di Palermo ha smantellato una delle tante piazze di spaccio della città. Il giovane ha raccontato di essere stato minacciato e picchiato. È stato necessario ricorrere alle cure dai medici del Policlinico. Referto: trauma policontusivo con prognosi di sette giorni.

Da Ballarò alla Vucciria

Il giovane era andato a Ballarò per comprare il crack. Il pusher aveva finito le dosi e si era offerto di accompagnarlo alla Vucciria. Tappa: una casa in vicolo dei Calzolai. Qui avevano incontrato Piero, successivamente identificato in Piero Presti, che gli avrebbe venduto due dosi lanciate dal balcone da un uomo. Si tratterebbe di Salvatore Sammartano, arrestato assieme a Presti e ad altre persone nel recente blitz dei carabinieri.

Atri due arrestati, Francesco Lo Gelfo e Vincenzo Di Giovanni, lo avrebbero avvicinato in strada e invitato a salire a casa per fumare insieme. Era una trappola. Il giovane si era ritrovato chiuso, derubato del cellulare, del portafogli e delle chiavi della macchina, minacciato con un grosso coltello da cucina, preso a calci e pugni.

La fine dell’incubo

Gli avevano rubato 180 euro. Ne volevano altri. Alle prime luci dell’alba lo avrebbero costretto a prelevare al bancomat. La vittima aveva volutamente inserito un pin errato in modo che la carta venisse bloccata. Lo riportarono a casa, ancora botte. Solo un’improvvisa perquisizione dei carabinieri avrebbe fermato la violenza. Il giovane ne aveva approfittato per scappare, infilarsi in un negozio e chiedere aiuto. Una disperata richiesta raccolta da un padre, il cui cuore smetteva di battere ad ogni squillo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI