PALERMO – Cinquanta euro al giorno, tredicesima, quattordicesima e alloggio a prezzi stracciati. Sono le condizioni che vengono offerte agli spacciatori più esperti, quelli che si sono già fatti valere nel sottobosco della droga.
Tra questi c’è il nuovo collaboratore di giustizia Angelo Esposito. Le sue dichiarazioni sono confluite nell’ordinanza di custodia cautelare con cui, lo scorso giugno, è stata azzerata la banda dei rider pusher. Base operativa a Ballarò e alla Vucciria e consegne a domicilio in tutta la città.
Esposito ricostruisce come si viene assoldati. “Spacciavo in tutto il centro storico, lo faccio da un anno e mezzo”, ha messo a verbale lo scorso maggio. Il suo racconto parte dal primo reclutamento. “Sono uscito dal carcere due anni fa e lavoravo in un autolavaggio”: 25, 30 al giorno e in nero.
Poi si presenta l’occasione. “Vivevo in via Mongitore (la strada che conduce al mercato Ballarò ndr), attualmente spaccio perché ero davanti casa mia ed è passato Vincenzo Adelfio”, ha aggiunto. Vincenzo Adelfio e Vincenzo Di Giovanni sarebbero i capi dell’organizzazione. Adelfio, “un mio amico, si è fermato da me e mi ha detto che mi poteva comprare un motore e mi poteva fare avere 50 euro al giorno. Mi ha detto che ci avrebbero dato un cellulare e poi mi avrebbe portato dei pezzi di coca per fare le consegne”.
Come per una qualsiasi offerta di lavoro Esposito chiede tempo per rifletterci e “all’indomani sono andato per accettare”. A spingerlo è stata la sua condizione: “Vivevo in una casa abusiva… Vincenzo Di Giovanni mi ha detto che mi aiutava a trovare la casa. Ha preso due stanze abusive, comprate 3.500 euro”. Una casa “intestata ad un padrone che non ho visto mai”.
Il ‘contratto’ è favorevole: “Non pago acqua e luce, pago 300 euro solo al mese per tutto. Gli altri non hanno benefici simili. Solo io perché ero il responsabile di tutte cose”. L’intercettazione di una conversazione fra Di Giovanni e Adelfio ha aggiunto ulteriore dettagli: “Compà u misi in regola, tredicesima, quattordicesima; “Ora ora ci retti a tredicesima”; “u sacciu, già ci retti sta iurnata”. Quarantuno minuti dopo la mezzanotte i due discutevano del pagamento della giornata a fine turno di lavoro.
Via Mongitore è la stessa strada dove pochi giorni fa i carabinieri hanno arrestato una pusher di 21 anni, reclutata tra i disperati di Palermo. Droga in cambio di un turno di spaccio. Succede anche questo in una città dove c’è un’impennata di domanda e offerta di stupefacenti.

