Caro Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, così non si può. Va bene che siamo agli inizi, che ci sono ‘anni di malgoverno orlandiano’ da sanare – come ripetete spesso -, che gli uffici vanno riorganizzati, che senza soldi non si può fare niente… E possiamo metterci tutte le parentesi del mondo. Però, così non va. L’emergenza munnizza non permette alle persone di varcare cancelli condominiali. Residenti disperati pubblicano foto social, come questa. C’è chi dà fuoco ai cassonetti, raddoppiando l’allerta ambientale.
Ci vuole tempo per mettere a punto la macchina? Ma ci sono urgenze che hanno bisogno di un intervento immediato. Non è facile? Certo, non è facile. Tuttavia, nel momento in cui chicchessia si candida a sindaco, per venire eletto, abbandona di colpo ogni ‘sì, però’. I palermitani si aspettano una svolta, qualcosa. Altrimenti questo inizio di sindacatura sembrerà uno stanco prolungamento degli ultimi e fiacchi scorci dell’Orlandismo.
Allo stesso modo, carissimi palermitani, è arrivato il momento di imparare che la civiltà non rappresenta soltanto un valore etico, che sarebbe, di per sé, già sufficiente. Dobbiamo essere civili perché ci conviene. E, se si conferiscono i rifiuti fuori orario, nemmeno una organizzazione svizzera potrà porre rimedio al disastro. La responsabilità è una protezione e un gesto concreto. E non è mai troppo tardi per impararla.
Abbiamo raccontato e stiamo raccontando la crisi di Palermo. Nella sovrabbondanza della retorica e nel clamore della propaganda, la cruda realtà provoca sconforto. Sappiamo che non esistono maghi in grado di sanare tutto con uno schiocco delle dita. Però, nessun ostacolo rende accettabile il caos continuato di cui siamo prigionieri. Altrimenti a che servirebbe votare e scegliere? (Roberto Puglisi)