Palermo Energia, nuovo sit-in| "Passi avanti nella vertenza" - Live Sicilia

Palermo Energia, nuovo sit-in| “Passi avanti nella vertenza”

Lo striscione degli operai di Palermo Energia

Nuova giornata di protesta per i dipendenti di Palermo Energia: "Puntiamo ad un inserimento della partecipata nella riforma nazionale".

L'ex partecipata della provincia
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PALERMO – Nuova giornata di protesta per gli oltre 150 dipendenti di Palermo Energia che hanno manifestato, come preannunciato lo scorso venerdì, davanti alla sede della presidenza della Regione.

“Intorno alle 15,30 i rappresentanti delle sigle sindacali saranno ricevuti dal capo di Gabinetto della presidenza – ha spiegato Fabrizio Scarpinato, sindacalista Cisl-Fisascat – mentre alle 17 siamo stati convocati dalla Palermo Energia, probabilmente perché ieri il Prefetto ha chiesto conto sui disservizi dovuti alla nostra vertenza specialmente per ciò che riguarda il settore scolastico”.

Come era già stato preannunciato infatti le proteste avrebbero creato enormi disagi soprattutto per quei settori come la scuola dove i dipendenti della Palermo Energia hanno un ruolo fondamentale. Lo scorso venerdì addirittura si era prospettato un possibile ritardo negli scrutini e dunque degli esami di maturità a causa dell’assenza del personale addetto negli istituti provinciali.

“Se il motivo dell’incontro di oggi pomeriggio dovesse essere realmente questo allora avremmo già fatto un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento della indispensabilità del lavoro svolto dai dipendenti di Palermo Energia”, ha chiarito Gioacchino Cimò, sindacalista Uil.

Il nodo centrale della questione, lo ricordiamo, è proprio quello della essenzialità del lavoro svolto dalla società che, se venisse riconosciuto ufficialmente, allontanerebbe il rischio della liquidazione prevista per il prossimo 31 di dicembre. Alla base della questione infatti ci sono la legge Monti numero 135 sulla ‘Spending Review’ che obbliga tutti gli enti a dismettere quelle società partecipate che offrono servizi strumentali e non essenziali e dall’altra la legge regionale numero 7 che abolisce le provincie “impedendoci di fatto di rivolgerci verso la privatizzazione della società”.

L’alternativa più probabile allora, per risolvere la situazione, “è quella di fare leva sull’articolo 4 della legge Monti che prevede la deroga del provvedimento per quelle società che svolgono mansioni di tipo indispensabile – ha precisato Fabrizio Flenda, sindacalista Cgil, sostenuto dai rappresentanti delle altre sigle sindacali – come è appunto la Palermo Energia“.

Se anche questa soluzione non dovesse andare in porto non rimarrebbe che “un’ultima spiaggia, quella di inserire all’interno della riforma delle partecipate regionali anche la nostra società”, ha infine concluso Scarpinato.

AGGIORNAMENTO – Come previsto i rappresentanti delle tre principali sigle sindacali sono stati ricevuti a Palazzo d’Orleans. La novità fondamentale che emerge dall’incontro è che il governo nazionale con la commissione stato-regioni sta valutando la situazione di tutte le società partecipate italiane lasciando intendere che tutte le società ‘in house’ come la Palermo Energia non si dovranno intendere comprese nei provvedimenti previsti dalla legge nazionale 135. In questo modo, scongiurato il pericolo liquidazione, “rimane da comprendere se le società in questione saranno inserite nei nuovi consorzi o se invece diventeranno partecipate del Comune – ha spiegato Mimma Calabrò, segretario Fisascat-Cisl Sicilia -. Attendiamo comunque il prossimo incontro con i vertici della Regione, previsto per il 26 o 27 di giugno”.


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