Palermo, "evade dai domiciliari e rubato la luce": assolto

“È evaso dai domiciliari e ha rubato la luce”, ma le accuse non reggono

Lo strano caso di un giovane
IL PROCESSO
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PALERMO – Non ha rubato la luce e l’evasione è un fatto di lieve entità. Daniele Ferrara, giovane bagherese, è stato assolto.

L’imputato, difeso dall’avvocato Raffaele Delisi, era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione del fratello. Non poteva restare a casa dei genitori visto che in un altro procedimento è imputato per rapina ed estorsione ai danni del padre e della madre.

Secondo l’accusa, si sarebbe allacciato abusivamente alla rete elettrica a si sarebbe allontanato senza permesso violando le prescrizioni. Fu trovato all’interno dell’abitazione di una vicina, comunicante col suo appartamento tramite una porta interna.

Nel 2021 il Tribunale di Termini Imerese lo aveva assolto dal furto e condannato per evasione a cinque mesi e 10 giorni di reclusione. Verdetto confermato dalla Corte di Appello nel 2023.

L’avvocato Delisi ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che i giudici di appello non avessero erroneamente riconosciuto la particolare tenuità del fatto. Una tesi accolta dalla Suprema Corte.

“La vicenda giudiziaria di Ferrara, cominciata nel 2020, si è finalmente conclusa con il giudizio della Corte di Cassazione che ha dato alla norma una interpretazione tale da dare il giusto peso ad un fatto che, seppur contrario al diritto, era sostanzialmente tenue e dunque, non punibile”.


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