PALERMO – Alcuni costi sarebbero stati gonfiati del 122 per cento. Un solo passaggio societario e sarebbe lievitata a dismisura la cifra dei lavori nell’azienda zootecnica di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo.
L’indagine, che coinvolge un gruppo di imprenditori ed è sfociata stamani nel sequestro di 7, 2 milioni di euro, è partita da alcune anomalie rilevate dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria nei conti dell’Agricola Puccia.
Allo stesso gruppo, attraverso i componenti della famiglia Giaconia, sarebbero riconducibili altre società. Tutte coinvolte, queste ultime, nei lavori in sub appalto per dare vita allo stabilimento.
La domanda per ottenere il finanziamento dei fondi europei, tramite la Regione siciliana, è del 2012. È nato un polo produttivo zootecnico nel cuore delle Madonie. Un’azienda di eccellenza su cui si sono concentrate le indagini dei finanzieri agli ordini del colonnello Gianluca Angelini e dell’ispettorato provinciale del lavoro.
Sarebbe emerso quello che i magistrati della procura europea Calogero Ferrara e Amelia Luise definiscono un “vorticoso giro di sovraffatturazioni”.
Stalle per suini, letamai, fienili, vasche per la raccolta del sangue, impianti tecnologici e fotovoltaici: ad ogni fornitura corrisponderebbe una spesa gonfiate. Ad emettere le fattura erano le società, ma la regia unica sarebbe stata di un solo gruppo imprenditoriale.