Palermo, i volantini della vergogna: "Attenti a un uomo violento"

Palermo, i volantini della vergogna: “Attenti a un uomo violento”

Tutta la città ne ha parlato. E' un atto di violenza. Il profilo dello psichiatra.

Tutta la città ne ha parlato, talvolta con risolini e ammiccamenti, non cogliendo il pericoloso fetore di una squallida storia di violenza. Tutta Palermo è stata, idealmente, convocata in via Sammartino per visionare quei volantini di cui tutti sanno tutto, con la foto di una donna e di uomini, indicando presuntissime relazioni.

Nessuno ha il diritto di porsi domande indiscrete o di tranciare giudizi al cospetto di una privacy stuprata, in un meccanismo atroce. Nessuno può vivisezionare quelle vite – le esistenze delle vittime – esposte sul bancone della carnezzeria social. Perché non è questo il merito del discorso, né lo sarà mai. Il punto sta nell’oscurità di un atto virulento che non tutti hanno, subito, riconosciuto come tale, preferendo abbandonarsi a un pettegolezzo disgustoso e oggettivamente complice di uno sfregio.

La cronaca rivelerà i particolari. La signora lanciata, suo malgrado, nello spazio in cui ogni illazione e ogni menzogna diventano di dominio pubblico, parlando con il ‘Giornale di Sicilia’, ha svelato una comprensibile paura. “Sono sicura che il mio ex marito non sia la mente dietro quei manifesti e volantini e neanche che li abbia fatti affiggere – ha detto -. I carabinieri mi conoscono, ho subito l’incendio di tre automobili negli ultimi sei mesi”. Altro che scherzaccio osceno e di pessimo gusto. Secondo denuncia, si staglia l’ombra inquietante di un Mister X. C’è, infatti, una indagine per stalking.

“Io, dalle cose che ho letto mi sono fatto una idea – dice il professore Daniele La Barbera (nella foto), psichiatra -. Siamo davanti a un’azione che colpisce per il livello altissimo di violenza morale e il potenziale danno, molto elevato, per le chi è coinvolto. Qualcosa di esecrabile che tratteggia alcuni aspetti deteriori del sentimento della vita post-moderna”.

Il professore li enumera: “C’è la perdita del senso della privacy, rabbiosamente violata. Ma ciascuno di noi, nel suo piccolo, sui social, ogni giorno, sgretola e piccona la propria vita privata. C’è il gossip più crudele, elevato a forma di comunicazione attrattiva e contenuto mediatico richiesto. Poi mi pare che si colga un terzo elemento: l’involuzione delle relazioni di coppia. La signora ha escluso l’ex marito, ma, dando per scontato che non sia stato lui, questa mi pare la vendetta di un uomo che ha subito un rifiuto di qualche tipo. Qualcuno potenzialmente pericoloso, colto dalla sua rabbia narcisistica, che vuole vendicarsi e che potrebbe fare del male perfino fisicamente”.

“Ho letto pure io certi commenti ironici – conclude il professore La Barbera -. C’è chi ha goduto dello spettacolo in maniera perversa, davanti alla sofferenza. Anche queste persone, non responsabili dell’atto, hanno una parte di colpa”. Tutta la città ne ha parlato. Come se fosse una fiction, una finestra aperta sulle esistenze degli altri, uno spettacolo (dis)gustoso. Ed è bieca violenza che provoca immane dolore. Soltanto dolore e violenza. (Roberto Puglisi)


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