Palermo, il Canto di Natale: la lotta e la speranza del piccolo Mario - Live Sicilia

Palermo, il Canto di Natale: la lotta e la speranza del piccolo Mario

Una storia di solidarietà nel cuore dell'Albergheria

PALERMO- Quello che si vede di Mario è lo sguardo di un bellissimo bambino che apre la porta su altri mondi, tutti fatti di dolcezza e coraggio. Quello che si intravvede, oltre i suoi occhi, è l’intensità delle mani che hanno accarezzato, la forza dei cuori che non si sono arresi, la tenacia di una famiglia che non ha mai smesso di combattere e che, a Palermo, ha cominciato le puntate di una nuova vita.

Il piccolo Mario ha due anni ed è affetto da una malattia rarissima, la sindrome CHOPS che comporta complicazioni importanti e molto pesanti, a vari livelli. I casi al mondo non sono più di una trentina. I suoi occhioni grandi e le ciglia lunghe rappresentano una caratteristica della patologia. Il bimbo è nato dall’amore di Manuela Mallamaci, trentacinquenne, astrofisica che ha vinto un concorso da ricercatrice all’Università di Palermo, e di Giovanni Zampella, trentotto anni, vice-ispettore di polizia. Lei viene da Reggio Calabria, lui da Caserta, si sono conosciuti a Padova, dove sono stati per quindici anni. Adesso, vivono all’Albergheria e hanno ricevuto subito un segno tangibile di affetto, dai residenti del posto, con una raccolta di circa mille euro.

“Siamo qui da metà settembre – racconta Manuela –. Ringraziamo il quartiere per l’accoglienza e per il dono che ci ha veramente sorpresi. L’aria di Palermo è l’ideale per nostro figlio, la gente è calorosa, anche per questo ci troviamo tanto bene”. “L’Albergheria sa essere generosa – dice il consigliere comunale Salvo Imperiale, ispiratore dell’iniziativa – siamo e saremo sempre al fianco di Mario, Manuela e Gianni, In questi giorni abbiamo raccolto anche cinquecento giocattoli per i più piccoli”.

Questi genitori altruisti, dopo un comprensibile sgomento, non si sono rinchiusi nel fortino di una sofferenza privata con cui fare i conti; hanno innescato una battaglia culturale e concreta per tutti quei bambini che subiscono una sindrome molto rara. Così, hanno istituito la fondazione CHOPS malattie rare, insieme alla famiglia di Luce, una ragazzina anche lei affetta da CHOPS. Si possono donare somme che saranno utilizzate per avviare una improrogabile ricerca, illuminando gli angoli nascosti della sofferenza e della speranza.

E questa storia ricorda, nel suo umanissimo profilo, quella di un’altra mamma e di un altro papà che si misero in cammino, nonostante tutto, per i sentieri di un altro Natale. Alla fine del viaggio, avrebbero trovato la benedizione di una stella cometa.


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