Palermo, il Pd prepara il listone| Ma si aspetta il sì degli alleati - Live Sicilia

Palermo, il Pd prepara il listone| Ma si aspetta il sì degli alleati

Ecco perché i dem puntano alla lista di coalizione. Mentre il centrodestra non ha ancora un candidato.

Verso le amministrative
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PALERMO – Al Pd ora non resta che convincere gli alleati. L’operazione “listone”, anticipata venerdì da Livesicilia, potrebbe togliere le castagne dal fuoco ai democratici di Palermo. Ma sul punto bisognerà capire se gli alleati centristi del Pd la pensano allo stesso modo. La soluzione salomonica partorita dai dem piace agli orlandiani. E potrebbe finire per condizionare il dibattito interno al centrodestra, dove la questione del simbolo ha tenuto banco in modo speculare.

A che serve il listone

L’idea del listone di coalizione serve al Pd per superare lo stallo nella trattativa con Leoluca Orlando. Il sindaco non vuole simboli di Partiti sulla scheda accanto al suo nome. Per il Pd si trattava di una condizione avvertita come capestro e osteggiata da una parte del partito. Dare vita a un’unica lista di coalizione è un escamotage che permette ai dem di salvare la faccia, presentando il tutto come una operazione politica e non come il declassamento a lista civica, e al contempo di accontentare Orlando.

I vantaggi per il Pd però non finiscono qui. Un listone unico di coalizione permette anche di disinnescare possibili fughe in avanti di singoli pezzi di coalizione. Ad esempio, una soluzione di questo tipo rende difficilmente percorribile l’idea di una lista palermitana di “RiparteSicilia”, il nuovo movimento di Rosario Crocetta.

Non solo. Una lista con tutti dentro e senza il simbolo permette al Pd di non doversi pesare direttamente con nome e cognome in una elezione dove ci sarà una pletora di liste con una prevedibile clamorosa dispersione del voto. Che non lascerebbe presagire risultati gloriosi per una singola lista dem.

Il nome e l’incognita alleati

Nei piani del Pd ci saranno tutti dentro il listone. Ncd e Centristi ex Udc potranno mettere i loro candidati. Sicilia futura idem. La lista potrebbe chiamarsi “Democratici e popolari per Orlando”, o “Democratici e riformisti per Palermo”.

Sì, ma gli alleati che ne dicono? Ancora non c’è stato nessun incontro per confrontarsi tutti assieme. Dalle parti dei centristi, però, trapela qualche perplessità. L’idea di piazzare qualche candidato in liste affollate da dem per fare i portatori d’acqua che aiutano ad eleggere candidati del Pd non entusiasma i centristi. Senza contare che un pezzo di Ncd che risulta non gradito a Orlando avrebbe tutt’altri piani.

Un’ipotesi è quella di avere almeno un paio di liste di coalizione. Ragiona il fondatore di Sicilia Futura Totò Cardinale: “Ha senso trattare con Orlando come coalizione. Conviene a noi e a Orlando che vinca a primo turno. Così recuperiamo una personalità di grande valore e rafforziamo il centrosinistra. Fermarci all’idea che possa esserci una sola lista però mi pare che sia un azzardo. E se poi ci sono 120 candidati pronti a scendere in campo? Vogliamo confrontarci su questo per capire la cosa migliore da fare. Così come per le regionali. Vogliamo negoziare tutto e non abbiamo complessi di inferiorità”.

L’altro campo

Chissà che la mossa del listone di centrosinistra senza simbolo non provochi reazioni anche nel campo di centrodestra. Da quelle parti gli ex cuffariani pare non si rassegnino a mollare l’ipotesi di un sostegno a Fabrizio Ferrandelli. Idea che si scontra con il diniego del candidato alla presenza dei simboli di partito, che non piace a Forza Italia. E così restano le frenate di Miccichè e si parla sempre di più di una possibile candidatura di Gaetano Armao, già assessore regionale con Raffaele Lombardo, del quale si racconta un ritrovato attivismo palermitano in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. La questione resta aperta anche se un sondaggio riservato che circola in ambienti di centrodestra darebbe sia Armao sia Ferrandelli comunque fuori da eventuali ballottaggi, dietro a Orlando e ai grillini.


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