PALERMO – Roberto Lagalla, il sindaco di Palermo, è stato “spiato” durante accessi abusivi alla banca dati della Dna. Il suo nome è tra gli ultimi a essere inserito nell’elenco delle vittime di possibili dossieraggi, sui quali inizialmente ha indagato la procura di Roma: adesso l’inchiesta è stata trasferita a Perugia.
Gli accessi abusivi e i nomi
Un sistema complesso, al momento si tratta soltanto di ipotesi, ma gli occhi degli inquirenti sono puntati sul tenente della guardia di finanza Pasquale Striano e sul magistrato Antonio Laudati. Gli accessi abusivi sospetti sono oltre 800 tra il 2019 e il 2023.
Nel lungo elenco appaiono anche due sindaci, Luigi Brugnaro e, appunto, Roberto Lagalla. Numerosi i politici, da Renzi a Conte, ma anche gli imprenditori e i vip, come Ronaldo e Fedez. Nel lungo elenco anche il ministro Adolfo Urso, Claudio Velardi, Claudio Durigon, Lorenzo Cesa, Marco Carrai e Alberto Bianchi, Matteo Salvini e Francesca Verdini.
L’inchiesta
Le indagini, che vedono 16 nomi iscritti nel registro degli indagati, scaturiscono da un esposto presentato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto alla procura di Roma dopo un articolo apparso su “Il Domani” sui compensi ricevuti per le consulenze svolte, in passato, per la società Leonardo.