Incendio nella discarica di Bellolampo, Randazzo (M5S): "Si poteva evitare"

Incendio nella discarica di Bellolampo, Randazzo (M5S): “Si poteva evitare”

Esplode la polemica politica: "Il rogo non interessava solo ramaglie"

PALERMO – A meno di 48 ore dal rogo divampato nella discarica di Bellolampo, subito spento dalle maestranze della Rap, l’azienda che si occupa di rifiuti a Palermo, esplode la polemica politica.

Per il M5S “non era vero che l’incendio al TMB di Bellolampo non ha interessato zone ad uso per il ciclo dei rifiuti (nel caso specifico rischia di essere compromessa la gestione dell’organico) ma solo ramaglie come ha dichiarato il Sindaco il 22 settembre”.

“Si poteva e doveva evitare”

Tutto ciò si poteva e doveva evitare – sottolinea il capogruppo del M5S al consiglio comunale di Palermo Antonio Randazzo -. È sempre un danno ad una struttura pubblica realizzata con fondi pubblici costata oltre 30 milioni di euro”.

Lagalla: “Pericolo scampato”

Abbiamo scampato il pericolo di un altro incendio a Bellolampo, dove hanno preso fuoco delle sterpaglie, però pericolosamente in prossimità del Tmb”, aveva dichiarato venerdì scorso il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, sottolineando che “nessun rifiuto è stato coinvolto in questa vicenda”.

“Dove sono i piani di sicurezza?”

“Dove sono i piani di sicurezza? Cosa è stato fatto di concreto In termine di prevenzione dopo gli eventi dello scorso luglio? Anche questa volta si tratta di autocombustione, a cui non abbiamo mai creduto, provocata dal vetro come ha dichiarato qualcuno lo scorso luglio? – si chiede l’esponente del M5S -. Il Sindaco anziché occuparsi solo di rimpasti e spartizione di poltrone venga a riferire urgentemente in aula insieme al Presidente della Rap Todaro”, conclude Randazzo.


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