Palermo, Elvira Amata davanti ai pm: la strategia dell'assessora

Amata davanti ai pm, la strategia dell’assessora indagata per corruzione

L'assessora regionale al Turismo Elvira Amata
Ha chiesto di essere sentita dai pubblici ministeri

PALERMO – A farsi avanti è stata Elvira Amata. Tramite i suoi legali, gli avvocati Giuseppe Gerbino e Sebastiano Campanella, l’assessora regionale ha chiesto di essere sentita dai pubblici ministeri di Palermo. L’interrogatorio è stato fissato per il pomeriggio del prossimo 3 settembre.

L’assessora al Turismo di Fratelli d’Italia è l’unica, almeno finora, che ha avanzato la richiesta nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che la vede coinvolta assieme all’imprenditrice Marcella Cannariato. Si tratta di un filone delle più ampie indagini che coinvolgono anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.

Visto lo stop dell’attività giudiziaria per il periodo estivo c’è ancora tempo, ma tutto fa pensare che la sua strategia processuale si differenzierà da Cannariato così come dagli altri indagati.

La contestazione ad Elvira Amata

La contestazione provvisoria di corruzione contenuta nell’avviso di chiusura delle indagini recita: “Per essersi Elvira Amata (pubblico ufficiale in quanto assessore al Turismo della Regione Sicilia) fatta promettere e dare da Caterina Cannariato (legale rappresentante della A&C Broker S.r.l.) le utilità consistenti nella assunzione (dal 26.09.2023 al mese di marzo 2024) nella A&C Broker S.r.l. di Tommaso Paolucci (nipote della Amata), nonché nel pagamento delle spese per l’alloggio di quest’ultimo nella struttura ricettiva denominata ‘Leone Suite B&B’ di Palermo nel periodo settembre 2023-marzo
2024 (per complessivi 4.590,90 euro + iva)”.

Utilità datate 31 marzo 2024 “quale corrispettivo dell’atto di ufficio consistito nel Decreto assessoriale n. 2598 del 25.10.2023, con il quale Amata individuava la manifestazione promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario (di cui la Cannariato era rappresentante regionale) denominata ‘XXIII ed. Donna, Economia e Potere’, ai fini della concessione di un finanziamento pubblico di euro 30.000″.

Il segretario si dimise

Il giorno della notifica della chiusura delle indagini fu convulso. Il suo segretario particolare Giuseppe Martino decise di dimettersi. La sua voce è rimasta a lungo impressa nelle intercettazioni eseguite dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo. Martino discuteva con Cannariato di un incarico di consulenza per 18 mila euro che però avrebbe fatto fatturare ad una società della figlia visto il suo incarico in assessorato. Il nome di Martino, però, non era presente nell’avviso di chiusura delle indagini.

“Non è gratis l’aiuto tuo”

A fine 2023 Cannariato, vice presidente della Fondazione Dragotto, ha inviato una foto a Martino. Quest’ultimo spiegava che si trattava di “100.000 euro” e che “si dovrà fare una forma di rendicontazione”. Stavano parlando di una manifestazione che Cannariato vorrebbe fare “a Messina, Catania e Palermo”. “Ho bisogno del tuo aiuto… non è che gratis l’aiuto tuo”, diceva Cannariato. Martino va verso l’archiviazione o la Procura guidata da Maurizio de Lucia ha bisogno di un ulteriore approfondimento investigativo?

“Sono molto amica della zia”

Tramite i legali Amata si dice “fiduciosa per avere la possibilità di chiarire con la massima franchezza le contestazioni a lei mosse”. Davanti ai pm Gianluca De Leo, Felice De Benedittis, Andrea Fusco avrà l’occasione di chiarire anche il contenuto di alcune intercettazioni. “Io sono molto amica della zia, molto amica, quindi è chiaro che se io dico al capo di gabinetto mi serve questo lo fanno, lo devono fare. Ok, basta”, diceva Cannariato in merito all’assunzione del nipote dell’assessora.


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